Di solo pane
Catanzaro – Lo scorso 20 Novembre è stata inaugura la mostra Di Solo Pane, presso le sale del MARCA (Museo delle Arti di Catanzaro), dedicata all’artista calabrese, Francesco Antonio Caporale. Saranno esposte 30 opere selezionate dall’artista lametino insieme alla curatrice Teodolinda Coltellaro che, come afferma lei stessa, “permette di scoprire un inanellarsi di richiami simbolici, di metafore visive”.
Questa mostra, che si concluderà il 10 Gennaio, rientra perfettamente nello spirito del Natale, si tratta infatti di una esposizione che affronta simbologie e tematiche che affondano le loro radici nella tradizione e nella storia legata al pane, evocando il rito che si celebra con l’eucaristia, ma non è solo questo.
Il pane come nutrimento, che può saziare solo se la sua preparazione è strettamente legata alla spiritualità, fa riferimento all’indagine portata avanti dall’artista, attraverso il suo lavoro, sul legame che da secoli unisce uomo e pane; sebbene questo porti anche ad affrontare il tema della religione, la maggior parte del lavoro di ricerca di Caporale va oltre, arrivando ad analizzare il legame tra uomo e terra, quindi con le proprie radici e la propria provenienza.
Il pane è strettamente legato al territorio, ogni territorio si distingue per la diversa lavorazione e forma del pane, così anche la memoria trova il suo posto in questa mostra ed emerge attraverso profumi e sapori che si legano al ricordo del pane della nostra infanzia. Attraverso le opere di Caporale vedremo anche la nostra storia, tutto ciò che lega la vita al pane, perché il pane è vita, nutrimento, e come tale muta nel tempo cambiando forma e dimensione; vedremo attraverso queste opere l’uomo affondare le radici nel pane, nascere dal pane, gli alberi affondare le radici nel pane, ed il pane trasformarsi in uomo, o semplicemente dare corpo a ciò che il pane rappresenta per ognuno di noi.
Che siano dipinti, ceramiche o istallazioni, queste opere per quanto allegoriche possano sembrare, sono l’espressione del pensiero e della visione etica dell’artista, che fonda le proprie teorie nell’ambientalismo; Caporale comunica la speranza di poter restituire alla terra l’armonia originaria, feconda di semi della salvezza, un armonia dove il pane ritrova il potere di riconciliare il corpo e l’anima.
L’esposizione, promossa dall’Amministrazione Provinciale di Catanzaro e dalla Fondazione Rocco Guglielmo, è corredata da un catalogo bilingue (italiano/inglese), stampato da Silvana Editoriale, che rientra nella collana “Quaderni del Marca”, i cui testi critici sono stati redatti da Teodolinda Coltellaro e Giorgio de Finis, arricchito da una corposa biobibliografia dell’artista.
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