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Petrolio: stop ministero Ambiente ad airgun nel mare ragusano – Legambiente Sicilia esprime soddisfazione per la decisione del ministero dell’Ambiente che ha espresso parere negativo all’indagine geofisica con l’utilizzo dell’airgun nell’area marina compresa tra Scoglitti e Portopalo di Capo Passero di fronte alla costa iblea. “Un risultato – sottolinea l’associazione – ottenuto grazie alle associazioni ambientaliste e al movimento NoTriv, nonché alle amministrazioni locali e a privati cittadini che hanno presentato dettagliate osservazioni alla procedura di VIA, ma anche alle 75mila firme a sostegno della petizione di Legambiente. E’ il secondo progetto bocciato davanti alle coste ragusane dopo quello della Transunion”. L’airgun è il metodo di ricerca più utilizzato nel settore delle attività estrattive per la sua capacità di fornire un rilievo dettagliato e affidabile della stratigrafia dei fondali marini. Il meccanismo prevede il rapido rilascio di aria compressa che, producendo una bolla che si propaga nell’acqua, genera onde a bassa frequenza. Il rumore prodotto da un airgun è pari a 100mila volte quello di un motore di un jet e questa tecnica, sottolinea Legambiente, “può provocare danni alla fauna marina causando alterazioni comportamentali, talvolta letali, in specie marine assai diverse, in particolare per i cetacei, fino a chilometri di distanza”.(AdnKronos)
Ambiente. Legambiente a Gentiloni: ecco 5 temi da affrontare in prossimi mesi – Ricostruzione post terremoto, una nuova strategia energetica nazionale in fede agli impegni della Cop21, edilizia rigenerativa e stop al consumo di suolo, emergenza smog e contrasto ai cambiamenti climatici. Sono questi i cinque temi che Legambiente indica al neo presidente del Consiglio Paolo Gentiloni come priorità ambientali e sfide da affrontare nei prossimi mesi. Perché anche se quello di Gentiloni sarà un Governo a tempo, che avrà il compito di far approvare una nuova legge elettorale, sarà anche un Esecutivo con il potere di decidere, legittimato a decidere anche sulle emergenze ambientali, che come tutti gli altri temi in agenda, meritano di essere trattati con continuità. “Si tratta di cinque priorità indispensabili per dare al Paese un futuro moderno e innovativo, ma anche per un’Italia più solidale, perché la crisi ecologica e quella sociale sono due facce della stessa medaglia e l’una non si risolve senza l’altra e viceversa- dichiara Rossella Muroni, presidente di Legambiente- Il nuovo Esecutivo guidato da Gentiloni, uomo onesto e dalla cultura ambientalista, non perda dunque questa importante sfida. Le parole pronunciate dal Premier sul ruolo cruciale della green economy e l’importanza di contrastare i cambiamenti climatici ci fanno ben sperare. È un buon inizio ma ora si proceda spediti partendo dai territori più colpiti come quelli terremoto dove è indispensabile e urgente avviare una ricostruzione sostenibile e antisismica, legale e trasparente, ma è anche importante aumentare, ad esempio, il ricorso alle rinnovabili nel mix elettrico, favorendo generazione diffusa e autoproduzione, smettendo di penalizzare le rinnovabili sul fronte degli oneri di rete. Occorre completare l’ottimo lavoro su bonus fiscale in edilizia, spingere per una rivoluzione legata alla mobilità sostenibile e approvare il piano nazionale di adattamento al clima”. Così in un comunicato Legambiente.(Dire)
Obama sfida Trump, divieto trivellazione in Artico Interessate vaste aree, anche lungo la costa Atlantica – Barack Obama sfida Donald Trump sull’ambiente, rafforzando la sua eredità ‘verde’. Lo fa annunciando il “divieto permanente di trivellazione” per l’estrazione del gas e del petrolio in vaste aree dell’Artico e dell’Atlantico. Una decisione che sarà molto difficile da annullare per il suo successore, almeno in tempi brevi. Per motivare il suo decreto Obama si è appellato all’oscura clausola di una legge del 1953, l’Outer Continental Shelf Lands Act, che da al presidente l’autoritá di agire unilateralmente su una questione come quella delle trivellazioni. Clausola a cui sono ricorsi alcuni suoi predecessori per proteggere temporaneamente alcune piccole porzioni di Oceano. La cosa senza precedenti è la dichiarazione di “divieto permanente” fatta dal presidente uscente che riguarda una area dell’Atlantico che va dal Maine alla Virginia e quasi l’intera costa dell’Alaska. L’unica che può rovesciare la decisione è una corte federale. Il messaggio a Trump, che ha più volte detto di voler abrogare molti degli impegni in campo ambientale presi dall’amministrazione Obama (a partire dagli accordi di Parigi sul clima), è chiaro. Con il presidente uscente che promette di non stare con le mani in mano su diverse altre questioni prima del suo addio alla Casa Bianca il prossimo 20 gennaio. Il divieto permanente di trivellazione è il maggior risultato ottenuto da Obama nel campo della legislazione ambientale insieme all’obbligo per gli stati di passare da un sistema elettrico basata sui combustibili fossili a uno basato sulle fonti di energia rinnovabile. Nel dettaglio il divieto di trivellazione riguarderà il 98% delle acque federali dell’Artico, ben oltre 465 mila etri quadrati. Una regione dalla natura incontaminata dove vivono orsi polari e balene. Il divieto riguarderà anche le acque lungo la costa Atlantica fino al confine con il Canada. Con l’annuncio di Obama giunto insieme a quello del premier canadese Justine Trudeau per il bando permanente di trivellazione lungo le acque canadesi dell’Artico. (ANSA).
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