LUCE, l’immaginario italiano

Catania – Ogni anno è ricco di eventi e accadimenti che concorrono a scrivere pagine di storia mondiale, che poi viene inserita nei libri e nei manuali scolastici. Prima di giungere sui libri, la storia viene però narrata attraverso i documentari ed in questi anni si sta ripercorrendo, attraverso un mostra itinerante, il lavoro svolto dall’Istituto Luce, che nel bene e nel male ha raccontato agli italiani gran parte della storia d’Italia. La mostra LUCE-L’immaginario italiano, è arrivata a Catania,  presso Palazzo della Cultura, dopo aver riscosso enorme successo tra Roma, Buenos Aires e Mantova, e sarà possibile visitarla fino al 19 Febbraio. Questa esposizione nasce dall’idea dell’Istituto Luce-Cinecittà, in collaborazione con il Comune di Roma, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica e il patrocinio del Mibact, con lo scopo di far conoscere tutto il materiale custodito dall’Istituto Luce e raccontare memorie, sogni e segreti dell’Italia del XX secolo.

La mostra, organizzata da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare srl e curata da Gabriele D’Autilia e Roland Sejko, si sviluppa in un percorso cronologico e fluido, si parte dai grandi pannelli su cui in più di 20 schermi sono proiettati, in ordine tematico, speciali videoinstallazioni e montaggi di centinaia di filmati dell’archivio storico dell’Istituto Luce, appositamente realizzati. Questi video sono affiancati da immagini significative, che mettono in evidenza il momento storico-sociale, mentre dei pannelli di testo approfondiscono il periodo storico e linguistico del video.

Il percorso è stato studiato in modo tale da consentire al visitatore di percepire al meglio l’evoluzione storica del paese cogliendone analogie e differenze tra i vari video proposti. L’esposizione affronta numerosi argomenti, tanto che emergono numerose parole chiave a sottolineare le tematiche affrontate, come gli anni Venti e la contrapposizione campagna/città, gli anni Trenta dove spopolano architettura, uomo nuovo, autarchia, censura e propaganda, fino a giungere agli anni della Guerra con i suoi vincitori e vinti e la rinascita dove l’arretratezza si contrappone alla modernità. Quindi si arriverà agli anni Sessanta con i giovani, l’economia e la neotelevisione; tutti termini e linguaggi che connotano l’evoluzione sociale di allora e che si ritrovano nei documentari dell’Istituto Luce.

Ci sono anche alcune sezioni che permettono di confrontare la situazione del paese, nella camera delle meraviglie si offre il punto di vista degli operatori con i loro viaggi per il mondo, mentre nella camera del Duce si analizza la retorica e i silenzi di Mussolini che si contrappone alla stanza del Paese in cui si vede la reale situazione dell’Italia attraverso un commovente viaggio tra i volti degli italiani negli anni Trenta.

A concludere il percorso espositivo è stato realizzato un omaggio alla città di Catania ed ai suoi abitanti, una sezione che offre un ritratto della città realizzato dall’Istituto Luce negli anni, composta da immagini di notevole bellezza, immagini eterogenee che restituiscono una percezione positiva, nonostante in quegli anni il Mezzogiorno d’Italia fosse ancora visto con sospetto. Ma anche qui ci sono delle differenze di registro, tra il materiale proveniente dal cine giornale, che predilige gli aspetti di cronaca, e quello proveniente dai documentari e dalle fotografie, dove si scorgono paesaggi ricchi d’arte.

Tra questo materiale ovviamente molto è dedicato agli eventi politici, culturali, sportivi e religiosi, ma più di tutti risalta la maestosità dell’Etna e delle sue eruzioni, che  restituisce un quadro misto tra eccezionale bellezza e grande terrore per la sua potenza distruttiva, spesso paragonata alla brutalità della Grande guerra. La città viene spesso rappresentata in funzione del vulcano e si possono vedere la paura e la reverenza nei confronti dell’Etna, percepito come una furia divina che spesso si scaglia contro la città per punirne i peccati.

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