Forestale, arrivederci

L’Italia ha duecento alberi per ogni cittadino, ed il numero è in aumento. Ma non ha la Forestale, che dal primo gennaio 2017 ufficialmente non esiste più. Nonostante l’espansione delle aree urbane, secondo il censimento effettuato nel 2015 le aree a bosco aumentano dello 0,6 per cento l’anno. Dal 1971 al 2011 le foreste hanno recuperato, con flora e fauna, circa tre milioni e mezzo di ettari. Come mai, se nello stesso periodo l’edilizia ha occupato un milione e mezzo di ettari? Perché dal 1971 al 2011 le superfici agricole hanno perso cinque milioni di ettari: nelle zone di pregio, valli e pianure, a vantaggio di palazzine e centri commerciali. Ma la maggior parte di quei cinque milioni di ettari agricoli, più di due terzi, è tornata alla natura nelle alte valli e nelle zone di meno facile sfruttamento: cioè in quelle aree paesaggistiche ma impervie che solo il Forestale conosceva e controllava metro a metro.

carabinieri-auto-forestaleGrazie all’intervento dei diretti interessati, in primo luogo gli uomini della Forestale e quelli dei Carabinieri fra i quali gran parte delle divise verdi confluiranno, le funzioni e le professionalità del Corpo Forestale dello Stato non dovrebbero andar disperse. Quello che questa parte della riforma della Pubblica amministrazione voluta da Renzi ha intaccato – anche se non cancellato – è un simbolo, l’Istituzione italiana che tutela la Natura, ovvero la prova concreta del valore del patrimonio naturale per lo Stato, per la Repubblica Italiana. Togliere ad un popolo i simboli di ciò in cui crede è una pratica non nuova nella Storia. E togliere ai cittadini di uno Stato le Istituzioni che li hanno visti crescere ha a che fare con questa pratica.

Insieme a quello del Corpo Forestale dello Stato, il governo Renzi ha intaccato un altro simbolo, quello dei Parchi Nazionali: è infatti con quel governo che è andata in porto un’operazione tentata da decenni, lo smembramento del Parco Nazionale dello Stelvio. Perché solo con Renzi lo Stato Italiano ha ceduto alle pulsioni localiste che miravano allo sfruttamento dello Stelvio, pulsioni che nessun altro governo prima di quello aveva preso seriamente in considerazione. Così come nessun governo prima aveva mai ceduto alla possibilità di cancellare il Corpo Forestale dello Stato.

Il primo gennaio un agente della Forestale ha scritto su Facebook: “Grazie mia vecchia divisa, grazie per le soddisfazioni ma anche per le delusioni e le difficoltà, per avermi fatto crescere, per avermi dato di  che sostenere me e la mia famiglia dignitosamente ma soprattutto per avermi dato l’opportunità di dare il mio contributo per preservare ciò che di più bello abbiamo, la natura, l’ecosistema, la biodiversità, le specie in via di estinzione… grazie, onorato di averti indossato per tutti questi anni”. Onorati noi, cittadini della Repubblica Italiana, dell’opera splendida dei Forestali: vi attendiamo rinati, speriamo ancora con divise verdi, quando il vento avrà spazzato via dalla nostra Italia quello che oggi la opprime.

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[NdR – L’autore cura un Blog dedicato ai temi trattati nei suoi articoli]

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Un Commento

  • Complimenti sempre per la professionalità e grazie delle preziose informazioni ! Come al solito in tanti si riempiono la bocca di ambiente ma poi i fatti che seguono sono pochi …E questa è la tutela che questo paese di pulcinella che offre all’ambiente : smembra la Forestale !!!

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