Berlusconi riapre al PD?

Altro anno intenso per Berlusconi, il 2017 si presenta come anno di svolta per l’ex premier sia per il futuro delle sue aziende (la partita Mediaset sta infuocando la finanza europea) sia sul piano politico, con l’attesa della sentenza della Corte Europea, che con il gioco di alleanze per riscrivere la legge elettorale.

E proprio quest’ultima questione è oggi al centro di una guerra fredda tutta interna a Forza Italia e il centrodestra. Berlusconi, dopo la sonora sconfitta di Renzi al Referendum Costituzionale, ha consultato attentamente i sondaggi sulle intenzioni di voto, constatando l’impossibilità di rivedere la legge elettorale con un sistema maggioritario che in questo momento premierebbe i 5 Stelle con il rischio che si trovino a governare da soli.

E qui la strategia del Cavaliere si è subito indirizzata verso la rievocazione del proporzionale primo repubblicano, puro, con il compito di trovare le alleanze in Parlamento in modo da spostare il confronto politico dal pre al post voto. Questa soluzione però porta obbligatoriamente verso un’unica strada: abbandonare la destra di Salvini e Meloni per ricollocarsi più verso il centro ed immaginare una grande alleanza su modello tedesco con il PD.

Se questa ipotesi di lavoro per la predisposizione della nuova legge elettorale dovesse concretizzarsi ( il testo sarebbe quindi scritto da PD e Forza Italia) i terremoti politici potrebbero essere molti. Da un lato, lo stesso partito azzurro vedrebbe parte della dirigenza compiere una fuga verso Lega e Fratelli d’Italia (Toti, il governatore ligure, sarebbe il leader di questa cordata) mentre parte seguirebbe il Presidente in questo progetto. Idem avverrebbe nel PD, che dopo la fine di SEL e con la nascita del nuovo soggetto politico (Sinistra Italiana) e l’alleanza con Berlusconi, potrebbe vedere alcuni esponenti abbandonare il partito per esperienze politiche più radicali.

Insomma, ancora una volta sembrerebbe che gli equilibri politici siano destinati a cambiare. Questo cambiamento di rotta berlusconiano potrebbe oltretutto ridisegnare la geografia dei partiti cosiddetti  centristi e Area Popolare potrebbe scomparire per dividersi tra Forza Italia e PD andando a rimpolpare l’area potenziale di governo.

Berlusconi sembra intenzionato a proseguire su questa strada anche rischiando la storica alleanza con la Lega. Salvini dal canto suo non si è ancora sbilanciato e sta cercando di capire quale strategia utilizzare perché perdere il treno di Forza Italia significherebbe restare all’opposizione per sempre. Dall’altra parte dello schieramento Renzi, che non ha mai nascosto una certa ammirazione per l’ex premier, nonostante sia ben disposto a collaborare con lui, vuole attendere la sentenza della Corte Costituzionale.

Se quasi sicuramente non si voterà questa primavera, i prossimi due mesi saranno cruciali per capire quali alleanze e quale legge elettorale uscirà dal Parlamento. Certo il 2017 si preannuncia come un altro anno caldo per la politica italiana.

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