Terrorismo, in campo poliziotti privi d’assicurazione
S’innesca la polemica dopo il tragico scoppio di un ordigno artigianale depositato – all’alba del recente Capodanno – davanti alla libreria “Il Bargello” di Firenze, esercizio legato agli ambienti di destra di CasaPound.
Mario Vece, l’artificiere della Polizia di Stato coinvolto nell’improvvisa esplosione mentre ispezionava l’involucro sospetto su segnalazione di una pattuglia di colleghi, ha purtroppo perso la mano sinistra e riportato una seria compromissione della funzionalità dell’occhio destro. Il dramma dell’agente, il quale – sottoposto a reiterati e delicati interventi chirurgici – sembra ora rispondere bene alle terapie applicate, svela un aspetto paradossale sul seguito della vicenda. Le gravi menomazioni subite obbligheranno Mario ad accollarsi personalmente le salatissime spese per necessarie cure post-operatorie, protesi e relative attività riabilitative.
Mentre gli investigatori battono la pista anarchica ed esaminano i filmati di alcune videocamere che avrebbero inquadrato il presunto attentatore, il segretario generale del sindacato di polizia SIULP di Firenze, Antonio Lanzilli, denuncia l’assenza nel contratto di lavoro dei tutori dell’ordine di una polizza a copertura dei danni riportati in servizio.
Poiché si darebbe per scontata l’adozione, da parte dello Stato, di adeguate misure di protezione assicurativa nei confronti di coloro che, in nome della sicurezza della collettività, mettono a rischio la propria incolumità personale, la dichiarazione di Lanzilli fa indubbiamente scalpore e mette il dito in una delle innumerevoli piaghe del Paese, ancor oggi probabilmente sconosciuta ai più. Il sindacato si rivolge al governo e, in particolare, al ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia, nell’intento di sensibilizzare le Istituzioni sull’ennesima italica falla.
La sfortunata vicenda di Mario Vece deve, dunque, costituire la giusta leva per introdurre idonee garanzie per infortuni e danni permanenti occorsi in servizio, a partire già dal prossimo rinnovo del contratto nazionale di categoria. Il segretario ha, inoltre, dichiarato all’Adnkronos che il SIULP, per il tramite del proprio avvocato fiduciario, Prof. Massimiliano Annetta, si costituirà – insieme alla famiglia dell’agente – parte civile nel processo contro gli autori dell’atto criminale, nel caso di loro identificazione e arresto.
Nel frattempo, con l’apertura di un conto corrente dedicato presso una filiale della Banca Unicredit, il sindacato ha organizzato una raccolta di fondi per aiutare Mario e familiari a sostenere economicamente gli ingenti costi cui andranno incontro nei prossimi mesi di decorso operatorio.
Tutto ciò, in attesa che, in un Paese marchiato da forti disparità di trattamento, si provveda davvero al concreto e sostanziale ripristino del criterio di equità.
©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione