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Ambiente:in Basilicata sequestrati 52 depuratori, 8 indagati Manca autorizzazione, facoltà uso concessa ad Acquedotto lucano – A causa della mancanza dell’autorizzazione unica ambientale, in Basilicata, il gruppo Carabinieri Forestale ha eseguito il sequestro preventivo, con facoltà d’uso, di 52 depuratori gestiti da Acquedotto lucano: otto dirigenti al vertice della società che gestisce il servizio idrico integrato risultano indagati con l’accusa di omissione reiterata e sistematica di atti d’ufficio. In una conferenza stampa negli uffici della Procura della Repubblica di Potenza – che coordina le indagini – sono stati forniti i dettagli dell’inchiesta che ha portato alla verifica dei 125 impianti di depurazione funzionanti in Basilicata. Il Procuratore della Repubblica, Luigi Gay, e il Comandante del gruppo Carabinieri Forestale di Potenza, Angelo Vita, hanno evidenziato che “in questo momento non esiste alcun allarme per la salute dei cittadini, tale da spingerci a chiudere completamente con i depuratori”. Nell’incontro con i giornalisti, è stato spiegato che, su richiesta della Procura potentina e “tenuto conto della co-essenzialità degli impianti di depurazione al servizio idrico”, il gip ha concesso la facoltà d’uso, ma entro tre mesi dal sequestro Acquedotto lucano dovrà dotarsi dell’autorizzazione unica ambientale. Durante le indagini è stato accertato che in alcuni casi, attraverso i campionamenti dell’Arpab, è stato riscontrato il “superamento dei valori limite per vari parametri, quali ad esempio escherichia coli, azoto ammoniacale, cloro attivo libero ed altri elementi pericolosi”.(ANSA).

Animali, Ministero Ambiente: nessuna caccia al lupo, piano tutela specie – “Arriva in Conferenza Stato-Regioni, per un confronto di ordine tecnico, il Piano di conservazione e gestione per il lupo in Italia. La sua redazione ha coinvolto oltre 70 tra i massimi esperti dell’argomento, oltre all’Istituto per la protezione ambientale (Ispra) e i maggiori portatori d’interessi. Il piano, che prevede 22 azioni di conservazione della specie, affronta anche il tema nodale della risoluzione sostenibile dei conflitti con le attività dell’uomo, nel pieno rispetto della normativa comunitaria e di quella nazionale”. Questo quanto si legge in una nota del ministero dell’Ambiente. “Proprio a questo scopo il testo concede in casi eccezionali la possibilità di attivare deroghe al divieto di rimozione di singoli esemplari di lupi, già prevista dalle norme italiane ed europee, avviando un percorso strettamente regolamentato e caratterizzato da rigorose azioni di prevenzione- spiegano dal ministero- Non esiste dunque nel piano alcuna ‘caccia al lupo’ indiscriminata, come paventato da alcune associazioni, ma di un insieme di azioni coerenti sotto il profilo scientifico mirate a migliorare lo stato di conservazione della specie e al contempo la pacifica convivenza con l’uomo”. (Dire)

Parchi: Carabinieri, rischio aumento caccia in aree contigue Anche dopo accorpamento Forestale garanzia efficacia e tutela – C’è il rischio di un “significativo incremento” dell’attività venatoria nelle aree contigue ai parchi. Così il vice comandante dell’Unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei Carabinieri Davide De Laurentis in audizione in commissione Ambiente alla Camera sul ddl di riforma della legge sulle aree protette parlando delle norme sui prelievi di fauna selvatica. In proposito De Laurentis chiede di rafforzare le indicazioni sui prelievi faunistici per minimizzare gli impatti sulle specie che non fanno parte di quelle cacciabili. Tra le altre cose, viene fatto presente che il regolamento del parco dovrebbe estendersi anche alle aree contigue per “garantire i valori delle aree protette”; zone in cui i carabinieri già “estendono il loro operato”. “L’arma dei Carabinieri – osserva De Laurentis dopo aver ricordato la fusione della Forestale all’interno dei Carabinieri – assicurerà la prosecuzione dell’azione svolta con estrema professionalità ed efficacia dal Corpo Forestale dello Stato” attraverso “ogni sforzo che consenta di perseguire con sempre maggiore efficacia la tutela a salvaguardia delle aree protette”. (ANSA).

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