Primarie nel Centrodestra, sogno o realtà?
Lo spacchettamento del Centrosinistra sta avendo positivi effetti sui sondaggi del Centrodestra che, un po’ come accadde a parti inverse nel 2006, vede nell’unità l’unica arma di vittoria contro il Centrosinistra.
Da una parte Berlusconi spera nella corte di Strasburgo per la sua riabilitazione politica, sognando di tornare a Palazzo Chigi e dall’altra la nuova guardia leghista e aennina vorrebbero finalmente trasferirsi in Piazza Colonna. Ed ecco che per realizzare il suo sogno Salvini è ormai proiettato ad organizzare insieme a Giorgia Meloni le primarie del Centrodestra per trovare il nuovo candidato premier.
Ma questa strategia nasconde paure e timori di chi (Salvini) ha più nemici dentro il proprio partito che fuori. In effetti tra le fila padane il Segretario federale, nella sua nuova veste di sostenitore del nazionalismo radicale, non gode di particolare seguito, soprattutto in quelle Regioni del Nord dove il tema dell’autonomia e del federalismo sono ancora molto forti. Inoltre, c’è anche una forte contrapposizione tra la “Lega dei Governatori” e la Lega di Salvini. I primi, Zaia e Maroni, su posizioni più moderate, non vorrebbero Salvini candidato Premier perché troppo allineato alle posizioni lepeniste; il secondo invece vede troppo morbide le posizioni dei due Governatori che, inoltre, sostengono l’importanza di una alleanza con Forza Italia e NCD.
Berlusconi, che invece sostiene la sua leadership nel Centrodestra, ha chiesto ai suoi parlamentari di depositare un progetto di legge elettorale che faccia scegliere al partito della coalizione che ha preso più voti il candidato premier. Un modo gentile per dire agli alleati “decido io”.
Salvini dal canto suo, nonostante un certo bipolarismo nei rapporti con il Cavaliere, tenta di barcamenarsi per raccogliere il massimo del consenso tra gli elettori di Centrodestra bypassando sostanzialmente il solo elettorato leghista oggi abbastanza insofferente.
E proprio sulla scia di questa contrapposizione nella Lega che Berlusconi ha lanciato l’ipotesi Zaia, anche da schierare nella competizione delle Primarie. Candidatura che è piaciuta a Maroni e a molti forzisti del Nord che, pur rincorrendo la Lega, ne sono spaventati dalla deriva populista ormai imboccata.
Di certo è ancora presto per capire se l’idea Meloni-Salvini, abbia le gambe per correre senza il placet di Arcore, anche perché difficilmente il Centrodestra compierà passi prima di capire come si dividerà il PD e soprattutto chi sarà il nuovo Segretario.
Sicuramente, se la strada della consultazione di militanti e simpatizzanti dovesse concretizzarsi, Salvini potrebbe non uscirne da vincitore, ma essere scavalcato da compagni di partito (Zaia) con il concreto rischio di essere messo in un angolo. Diversamente, se la situazione politica dovesse portare Berlusconi a strizzare l’occhio a Renzi, la cavalcata in solitaria dell’eurodeputato verso la candidatura a Premier non avrebbe più quel carattere di legittimazione che ancora oggi il leader leghista cerca nel suo popolo.
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