Oltre le gambe

A Cuba il 66 % delle donne lavorano in università, centri scientifici e grandi laboratori. Il dato è stato divulgato dall’Accademia di Scienze di Cuba. Naturalmente, il fattore è motivo di interesse e curiosità da parte di molti, ma in fin dei conti è frutto di una politica che apre possibilità a tutte le donne in tutti i settori lavorativi.

Questo dato contribuisce a far sì che le donne di scienza in America Latina siano il 45%, un indice molto elevato se si compara con istituzioni simili in altre parti del mondo. Diciamo che, se vogliamo “perdere facile”, basta pensare al nostro di Paese.

Cuba è  comunque un Paese con una popolazione altamente scolarizzata, che offre grandi possibilità culturali e scientifiche. Peccato però per quella percentuale di donne che squalificano le altre: sono le figlie in cerca di benessere, ammaliate da smartphone e vestiti, trucchi e unghie laccate. Sono quelle ragazze che invece di studiare, di formarsi e costruirsi un futuro, si illudono di averne uno a portata di mano rimorchiando uno dei tanti vecchi bavosi che vanno a fare turismo sessuale.

La trovo una vera vergogna nazionale per Cuba. Sono molto comuni scene dove un lui ultra sessantenne si spalma su pelle giovane in cerca di benessere. Uomini che a casa loro hanno famiglie e mogli ormai esauste di sentimenti, sono facoltosi e quasi sempre imprenditori magari anche un bel po’ ignorantelli.

Eppure alle cubane che davvero vogliono emergere, non manca nulla per farlo; forse il coraggio di fare sacrifici, di studiare ed essere indipendenti. E magari di far parte di quel 66 %.

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