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Ambiente: nuovo portale web parchi naturali – Sette parchi naturali, piú la parte altoatesina del parco nazionale dello Stelvio. Ecco il “cuore” del nuovo portale web dedicato ai parchi naturali online dal 14 marzo all’indirizzo parchi-naturali.provincia.bz.it. Si tratta di uno dei progetti piú importanti all’interno del processo di riammodernamento e riorganizzazione della presenza internet dell’amministrazione provinciale, avviato nel 2015 con la nascita della nuova homepage www.provincia.bz.it e che sta proseguendo passo dopo passo con la realizzazione dei nuovi portali dedicati ai singoli temi. Grazie alla collaborazione tecnica di Informatica Alto Adige, il portale sui parchi naturali presenta un layout grafico moderno e accattivante, e può contare su un potente motore di ricerca interno e su un design responsive, ovvero sull’adattamento automatico della pagina allo strumento con cui si sta navigando (pc, tablet, smartphone, ecc.). Per quanto riguarda i contenuti, tutto parte dalla cartina interattiva presente sulla homepage di parchi-naturali.provincia.bz.it, che consente di accedere alle pagine degli 8 parchi altoatesini. Oltre ad una scheda generale su ogni singolo parco e alle informazioni di base su centro visite e altre strutture, si può navigare alla scoperta della flora, della fauna, dei sentieri e delle escursioni guidate, senza dimenticare la possibilità di programmare gite e passeggiate studiando i singoli percorsi grazie all’aiuto di mappe digitali. Una sezione, e non poteva essere altrimenti, è dedicata alle Dolomiti patrimonio mondiale UNESCO, spazio anche a manifestazioni, attività e iniziative varie, come ad esempio i Junior Ranger, oltre ad una corposa parte riguardante norme, pubblicazioni e link utili. (ANSA).

Giornate Fai festeggiano 25 anni, 10 milioni visitatori 25-26 marzo 1.000 aperture. Gentiloni, scoperta e partecipazione – Ci sono il Deposito del Santo Chiodo a Spoleto, che ospita le opere d’arte ferite dal terremoto, e Castel Capuano a Napoli. Poi la Fortezza del Varignano a Portovenere e il tunnel della Gran Sasso Spa in cui nessuno è mai entrato. Ma il più simpatico è senza dubbio il Convento di Brisighella, talmente grande che le suore si muovono usando il monopattino. Le Giornate Fai di primavera compiono 25 anni e festeggiano con l’apertura straordinaria, il 25 e il 26 marzo, di ben 1000 siti in 400 località tra cui 260 palazzi e ville, 51 borghi, 79 castelli e torri, 90 piccoli musei, 40 parchi e aree naturalistiche, 20 aree archeologiche, 7 zone militari e 20 accademie, scuole istituti, 16 tra industrie e musei aziendali, 14 teatri e anfiteatri, 8 cimiteri, 2 ex ospedali psichiatrici. Il tutto grazie all’instancabile lavoro di una “legione” – come dice scherzando l’archeologo e presidente del Fondo Ambiente Italiano Andrea Carandini – di 7.500 volontari e 35 mila apprendisti Ciceroni. “In questo quarto di secolo – spiega facendo un bilancio Carandini – contiamo 10 mila luoghi aperti in 4300 città, oltre 9 milioni di visitatori, 115 mila volontari e 210 mila giovani apprendisti”. A festeggiare questo “pesante” compleanno in una conferenza nella Sala Verde di Palazzo Chigi anche il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che dice: “Credo che il segreto di questo successo sia abbastanza semplice: l’idea che associa scoperta e partecipazione”. E poi citando Giorgio Gaber: “La scoperta del fatto che l’Italia è davvero un Paese straordinario dal punto di vista delle risorse culturali e del paesaggio e la partecipazione, che poi – come ci ricordava qualcuno – significa libertà. La conoscenza della tua storia, delle radici vuol dire scoprire il mondo scegliendo l’apertura e non la chiusura. Questo è il messaggio culturale e perfino politico delle giornate”. Anche il ministro Dario Franceschini sottolinea il merito dell’associazione: “Il nuovo piano strategico del turismo ha due punti fondamentali, largamente condivisi dall’azione del Fai di questi 25 anni: puntare al turismo sostenibile e all’Italia come museo diffuso. Il fatto che 4 anni fa presentammo le Giornate al ministero dei Beni culturali e oggi siamo qui a Palazzo Chigi dimostra l’interesse sempre crescente del Governo sui temi dell’arte della cultura e del paesaggio”. “Mai avrei pensato 25 anni fa che della mia idea di creare queste giornate, nata mentre ero seduta su una roccia in Sardegna leggendo un libro sulle bellezze d’Italia, ne avrei parlato a Palazzo Chigi ma la vita è piena di misteri e di miracoli” dice molto commossa la presidente onoraria Giulia Maria Crespi. A Palazzo Chigi erano presenti anche i vertici Rai, partner dell’iniziativa. “L’elemento straordinario delle giornate Fai è che ci fanno guardare oltre l’ovvio” dice la presidente Monica Maggioni. “Le Giornate sono importanti perché non sono solo celebrazione del patrimonio, ma anche partecipazione e condivisione” aggiunge il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto. Anche Vittorio Sgarbi riconosce il merito del Fai: “Se fossi ministro lo farei diventare una dirigenza generale del ministero”.(ANSA)

Ricerca: ‘Ice memory’ diventa sfida globale grazie a Unesco – Il progetto Ice Memory esce dai confini europei e lancia a livello globale la sfida per salvare la più importante ‘biblioteca’ sulla storia del clima e dell’ambiente: le ‘carote di ghiaccio’ estratte dai ghiacciai minacciati dai cambiamenti climatici che gli scienziati sono in grado di ‘decifrare’ con tecniche di anno in anno sempre più avanzate. Nato da un’idea italo-francese grazie ai paleoclimatologi Carlo Barbante, direttore dell’Istituto per la dinamica dei processi ambientali del Consiglio nazionale delle ricerche e professore all’Università Ca’ Foscari Venezia, e Jerome Chappellaz del Cnrs, il progetto oggi coinvolge scienziati da Stati Uniti, Russia, Bolivia, Brasile, Svezia, Svizzera, Austria, Germania, Giappone e Cina. Oltre ai fondatori italiani e francesi, scendono infatti in campo scienziati da tutto il mondo, sotto l’egida dell’Unesco, che li ha accolti a Parigi per sancire il sodalizio e programmare le prossime missioni. Due gli obiettivi del 2017: a maggio la meta saranno i 6.300 metri di quota dell’Illimani (Bolivia); in autunno il team italiano coordinerà la missione sul Grand Combin (Svizzera, 4.300 metri). Scopo delle spedizioni è raccogliere campioni di ghiaccio da conservare nel gelo naturale dell’Antartide (presso la base Concordia gestita dal Pnra), terra di scienza e di pace, a beneficio delle prossime generazioni di scienziati. “Ice Memory rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione internazionale a livello mondiale che Ca’ Foscari ha promosso e sostenuto sin dalle fasi iniziali del progetto – dichiara Michele Bugliesi, rettore dell’Università Ca’ Foscari Venezia – L’implementazione di protocolli internazionali, sotto l’egida dell’Unesco potrà dare a Ice Memory la forza e la visibilità per proiettarlo verso il futuro”. “L’Italia è stato il Paese che ha promosso questo progetto internazionale ed il Cnr, con la sua rete scientifica sul territorio italiano e nel mondo, tra cui le basi in Artide e Antartide, sta contribuendo in modo sostanziale all’implementazione di Ice Memory, commenta Massimo Inguscio, presidente del Consiglio nazionale delle ricerche. Le informazioni contenute nel ghiaccio sono un patrimonio mondiale di valore inestimabile per le generazioni future di scienziati, per la salvaguardia del pianeta e per il benessere dell’umanità”.(ANSA).

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