La passione di Letizia Battaglia

Roma – Sguardo interrogatore quello che Letizia Battaglia, fotografa di professione, mostra nello scatto Ritratto di Letizia Battaglia, sguardo di chi sta meglio dietro l’obbiettivo fotografico più che davanti, o semplicemente ci mostra lo sguardo che assume ogni volta che scatta una foto, di chi ferma un istante andando a cercare cosa si nasconde dietro quella particolare situazione senza pregiudizi.

Lei che ha vissuto gli anni delle stragi di mafia immortalando importanti arresti, come quello di Leoluca Bagarella, fotografato politici di spicco in atteggiamenti troppo familiari con membri delle famiglie mafiose, come quello di Andreotti e dell’imprenditore Nino Salvo requisita dalla Direzione Investigativa Antimafia come principale capo d’accusa contro il deputato della Democrazia Cristiana.

Lei, che con le sue fotografie ha mostrato al mondo com’era realmente la vita siciliana, oggi é protagonista della mostra Letizia Battaglia. Per pura passione che resterà al MAXXI fino al 17 Aprile prossimo.

L’esposizione, curata da Paolo Falcone, Margherita Guccione e Bartolomeo Pietro Marchi, ospita più di 200 fotografie che ritraggono quarant’anni di evoluzioni sociali e di vita italiana, ci sono anche molti documenti inediti, le riviste, le pubblicazioni, le interviste e i film da lei realizzati.

Il lavori che sono esposti ricostruisco anche la vita della fotografa, le sue opere riportano il suo modo di osservare il mondo che la circonda e le esperienze da lei vissute; molte di queste fotografie ritraggono crimini di mafia, sono violente ma mai brutali, restituiscono la realtà senza giudizio, pura testimonianza di un accadimento. Le fotografie sono tutte in bianco e nero perché catturano le anime dei luoghi e dei personaggi, sui cui l’osservatore è costretto a soffermarsi, questo è ciò che più interessa a Letizia Battaglia e che alimenta la sua passione, rendere le sue foto testimoni fedeli e coscienti della realtà.

Tra il suo archivio fotografico non compaiono solo foto di crimini, ma anche tante fotografie artistiche e reportage di situazioni di vita collettiva, come le fotografie dedicate alle feste di paese, da cui emerge il forte credo religioso della Sicilia.

L’esposizione segue un percorso cronologico, partendo dall’installazione Anthologia dove sono presente circa 120 fotografie di grande formato che calano dal all’alto immergendo il visitatore in una foresta ideale che ripercorre quarant’anni di lavoro della fotografa, di politica e vita sociale. Ci sono gli scatti della fine degli anni Sessanta, delle grandi contestazioni in piazza, di Pierpaolo Pasolini e di Franca Rame, per poi giungere ad una sequenza del 1983 dedicata all’ospedale psichiatrico di via Pindemonte a Palermo, frutto di una lunga collaborazione con la “Real Casa dei Matti”, una proficua collaborazione fatta di laboratori teatrali e svariate attività raccolte nei filmati Festa d’agosto e Vatinni, entrambi presenti in mostra e presentati al pubblico per la prima volta dopo trent’anni; quest’ultima raccolta di opere entrerà a far parte della collezione del MAXXI.

L’esposizione ripercorre anche la sua lunga esperienza editoriale, tra cui la rivista GRANDEVU’, Edizioni della battaglia, Mezzocielo e su un tavolo da lavoro al centro della sala, sono raccolti altri materiali inediti, dai provini e le schede, alle note e le pagine storiche del quotidiano L’Ora con cui ha collaborato per oltre vent’anni.

Il film La mia Battaglia. Franco Maresco incontra Letizia Battaglia, prodotto dal Comune di Palermo e presentato in anteprima al MAXXI, è una delle chiavi di volta che aiuta il visitatore a entrare nel mondo della fotografa, attraverso un racconto inedito e personale della Palermo che l’artista ha fatto conoscere a tutto il mondo.

La sensazione che si ha guardando le foto di Letizia Battaglia è quella di essere con lei dietro l’obiettivo, il suo stile personale di dare risalto al primo piano rispetto allo sfondo rende queste opere più vive che mai e di forte impatto emotivo, non è un caso che nel 1985 le sia stato conferito il prestigioso riconoscimento internazionale istituito a New York per ricordare il fotografo di Life: The W. Eugene Smith Award.

La mostra è corredata da due volumi, il primo raccoglie 240 fotografie presenti in mostra pubblicato nel 2016 da Drago editore con il titolo Anthologia e il secondo raccoglie il materiale espositivo dell’attuale mostra.

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