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Ambiente: dossier associazioni, rischi enormi con decreto Via ‘Si esclude partecipazione cittadini su opere impattanti’ – “Opere impattanti sull’ambiente, dai rifiuti alle cave, passando per trivelle e altre decine di categorie progettuali: il Governo vuole togliere ai territori anche la possibilità di partecipare ai procedimenti”. A lanciare l’allarme sono 38 associazioni abruzzesi che, assieme ad altre centinaia in tutta Italia, in un dossier spiegano le “enormi criticità” del Decreto proposto dal Governo per le nuove procedure di Valutazione di Impatto Ambientale (Via). “Su 90 categorie di opere si esclude totalmente la partecipazione di cittadini ed enti locali – spiegano in conferenza stampa gli ambientalisti, coordinati dal Forum Acqua -. L’Abruzzo rischia tanto, da Bomba (Chieti) all’airgun in mare per le prospezioni. Molte competenze trasferite a Roma dalle Regioni e surrettiziamente si cancella il risultato del referendum costituzionale del 4 dicembre”.Domani ci sarà un incontro in Regione sul tema: le associazioni lanciano un appello al Governo regionale e ai parlamentari “per cambiare profondamente il Decreto”.”Altro che partecipazione e trasparenza sulla grandi opere per evitare i conflitti a lavori avviati – aggiungono -. Il Governo Gentiloni intende mettere il bavaglio ai cittadini e agli enti che vogliono dire qualcosa su inceneritori, Tav, trivelle, cave, rifiuti e tutti i progetti che possono incidere pesantemente sull’ambiente. Su diversi punti il decreto, oltre che rappresentare una vera e proprio involuzione sul tema del rapporto tra comunità e grandi interessi privati che sostengono i progetti, si rivela criminogeno e, in qualche passaggio, anche eversivo dello stato di diritto”.”Il Decreto – ricordano gli attivisti – è ora all’esame delle Commissioni parlamentari e della Conferenza Stato-regioni. Nel dossier ci sono numerose proposte per coniugare procedimenti snelli e partecipazione di cittadini ed enti locali alle scelte che li riguardano migliorando anche i contenuti degli studi di impatto ambientale che spesso sono carenti se non fatti direttamente con il copia-incolla”.Gli ambientalisti illustrano in sintesi le principali criticità elencate nel dossier: “Via in sanatoria a ‘go go’ e i cantieri continuano anche in caso di annullamento del Tar dei provvedimenti autorizzatori; per decine di categorie di opere niente partecipazione dei cittadini; opera da miliardi valutate sugli scarni elaborati dello studio di fattibilità; commissari via scelti senza concorso; progetti senza V.i.a.; i progetti diventano di competenza statale per scavalcare il referendum del 4 dicembre; enormi vantaggi ai petrolieri”. (ANSA)

Rinnovabili: 2016 da record per nuova capacità installata Esperti, costi di produzione sempre più bassi – 2016 anno record di crescita per le rinnovabili nel mondo, a costi di produzione sempre più bassi: è quanto emerge da un rapporto redatto da Unep, il programma ambientale dell’Onu, Frankfurt School-Unep Collaborating Centre e Bloomberg New Energy Finance. Secondo il rapporto nel 2016 la nuova capacità installata di energia rinnovabile (sole, vento e altre fonti verdi) è aumentata dell’8%, mentre nello stesso arco temporale la spesa media di capitale per megawatt, per fotovoltaico ed eolico, è calata di oltre il 10%. Le rinnovabili, insomma, per l’industria sono sempre piú convenienti. Nel report “Global Trends in Renewable Energy Investment 2017” si legge che l’anno scorso a fronte di investimenti globali di 241,6 miliardi di dollari, il 23% in meno rispetto all’anno prima, la nuova capacità installata (al netto de grossi impianti idroelettrici) è aumentata a 138,5 gigawatt (dai 127,5 gigawatt del 2015). Cresciuta nel mondo anche la percentuale di energia elettrica globale fornita da rinnovabili, dal 10,3% del 2015 all’11,3% nel 2016, quota che ha evitato che finissero in atmosfera 1,7 miliardi di tonnellate di anidride carbonica sotto forma di emissioni. Sul solare l’anno scorso sono stati investiti globalmente 113,7 miliardi di dollari (-34% dal 2015), mentre la capacità installata è aumentata a 75 gigawatt, quota record. Per quanto riguarda l’eolico gli investimenti sono stati di 112 miliardi e mezzo (-9%) per una capacitò installata di 54 gigawatt (in leggero calo rispetto ai 63 gigawatt dell’anno precedente). (ANSA)

Sarda prima catena hotel italiana a energia 100% verde E’ la Delphina hotels & resorts di Aggius in Gallura – Una eco-vacanza da sogno in alcune oasi dell’ospitalità made in Sardinia. E’ sarda infatti, di Aggius in Gallura, la prima catena alberghiera italiana a energia 100% verde. E’ la Delphina hotels & resorts, strutture a 4 e 5 stelle ad Aggius, in Gallura, 12 hotel, due residence esclusivi, 6 spa e 23 ville. Luoghi d’incanto tra Costa Smeralda, Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena e il Golfo dell’Asinara, Cannigione, Palau, Santa Teresa, Isola Rossa e Badesi. L’imperativo è: solo energia da fonti rinnovabili e da sistemi di trasformazione a basso impatto ambientale. L’ultimo tassello di un percorso iniziato da diversi anni con il Protocollo We are green , raccolta di buone pratiche. Da quest’anno ogni soggiorno acquistato corrisponderà a una quota di CO2 risparmiata. A certificarlo, una garanzia di origine (GdO), documento introdotto a livello europeo dalla Direttiva 2001/77 CE. La sensibilità alla salute del pianeta per il presidente della catena di hotel Francesco Muntoni e il socio Salvatore Peru, parte dalla fase della costruzione degli alberghi, con edifici di uno o due livelli, inseriti in armonia con la natura tra piante autoctone ed essenze locali. Una linea guida che non è mai mutata nei 25 anni di vita del gruppo e che si è allargata alla progettazione di strutture che utilizzano quanto piú possibile materiali appartenenti al territorio: legno, ferro battuto, sughero. Poi ancora un susseguirsi di buone pratiche, raccolta differenziata, linea cortesia e prodotti della spa eco-bio, prodotti Ecolabel per la pulizia ordinaria, spegnimento automatico delle luci e climatizzatori in gran parte delle camere. E per spostarsi all’interno dei resort, solo macchine di servizio elettriche. Quanto alla valorizzazione del territorio, passa per il cibo “sano, buono e giusto”. (ANSA)

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