Vaccino contro la stupidità

In Italia oramai la questione vaccini sta colorandosi con toni da operetta. Se la questione non fosse così tragica, ci sarebbe da ridere. Mi capita spesso di ascoltare persone, magari operai specializzati alla catena di montaggio oppure parrucchiere con specializzazione in extension, parlare di vaccini con il piglio di uno scienziato navigato. Tutti sono esperti di tutto. Certo, grazie a Google e poi con grande supponenza mettono in discussione persone che davvero hanno passato la vita a studiare, spesso ignorando a che rischi espongono i loro figli e anche quelli degli altri.

I vaccini sono una conquista dell’umanità. Vi voglio rammentare di una malattia – chiamata anche paralisi infantile –  subdola e odiosa. Il virus si annidava nelle feci, nel catarro e nella saliva. Colpiva il midollo spinale e i polmoni e in molti casi era mortale. La conseguenza tragica del suo passaggio era la deformazione e la paralisi di braccia e gambe: molti malati non erano più in grado di camminare senza stampelle o tutori in ferro; storie tragiche di un passato recente. Sto parlando della Poliomielite.

Dall’inizio del Novecento le epidemie di poliomielite erano sempre più ravvicinate e sempre più letali, soprattutto d’estate. Il momento tragico con un picco altissimo si verificò nei primi anni Cinquanta, quando nei soli Stati Uniti si registrano fino a 50.000 casi. Considerate le cifre, il vaccino antipolio era un’assoluta priorità dell’agenda medica del secondo dopoguerra.

Per fortuna dell’umanità tutta, un medico americano di origini russe, Jonas Salk, aveva cominciato a studiare antidoti contro questa terribile malattia. E insieme a un team di grande spessore, supportato dalle autorità statunitensi – il presidente Roosevelt era stato una vittima della polio – nel 1955 rese pubblica la sua scoperta che fu rivoluzionaria, debellando la malattia nel 90 % dei casi. La vita di tutti cambio’ in meglio.

Adesso invece nell’era di internet sembra quasi che la specie umana stia facendo clamorosi passi indietro. Crescono come funghi gli anti vaccino, gente pericolosa per sé e per gli altri, in continuo aumento purtroppo.

Ed  ecco che l’Italia è entrata nell’elenco dei Paesi “a rischio salute” per gli americani che intendono viaggiare all’estero, a causa dei focolai di morbillo, sì proprio morbillo ho scritto bene. I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie di Atlanta, sempre attenti alla salute dei loro connazionali, hanno emesso una nota in cui si invitano i cittadini in partenza a prendere misure precauzionali: assicurarsi di essere vaccinati; lavarsi spesso le mani; evitare di toccarsi il volto prima di lavarsi le mani. Ecco, roba da asilo.

Caro Jonas Salk, hai il permesso di rigirarti nella tomba.

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