Proteggiamoci dalla protezione
«Ormai, qualsiasi accadimento naturale o semi naturale, è seguito dalla Protezione Civile. In queste ore siamo alla mercé dei frammenti di un satellite che si sfrantumerà dalle nostre parti; hanno dato un raggio di azione e quindi tra le 9 e le 11 – mentre in una sonnacchiosa mattinata domenicale ci accingiamo ad andare al bar dopo aver comprato i giornali – ci allertano di stare attenti che il caffè non sia corretto da frammenti d’acciaio. Oppure, ancora più allarmante, ci dicono: sarebbe meglio se tra le 9 e le 11 rimaneste in casa, non si sa mai!
Trovo questi avvertimenti tragicomici; non parliamo poi dell’emergenza meteo. Lasciamo stare i soliti avvertimenti in caso di temperature roventi: bevete molto, restate all’ombra, non uscite alle 2 del pomeriggio e via dicendo. E’ inquietante quando emanano bollettini di questo tono: Attenzione, arriva la tempesta perfetta e ti dicono a che ora. Tu, che magari quel giorno hai deciso di andare al lavoro a piedi, che vorresti mettere le nuove scarpine decolleté appena comprate, cambi idea ed esci con il blindato, indossi stivali da pesca al salmone e una serie di vestiti e protezioni comprate online da un sito della NASA.
Poi, quello che la Protezione non ha previsto, accade. La natura, continuando a fare il suo lavoro di sempre, cambia idea e i venti invece che da sud cambiano quadrante e quindi i due fronti non si fronteggiano e tu esci come per affrontare il Canale della Manica in tempesta e ti ritrovi alle temperature della spiaggia di Copacabana a mezzogiorno.
Decisamente danno il meglio con le allerte maltempo. Mi rendo conto che loro esistono apposta per fare in modo che si salvino vite in situazioni catastrofiche; ma è anche vero che hanno una tale enfasi nel far riportare i loro suggerimenti che a me sembra davvero esagerata. E’ anche vero che la meteorologia è una scienza non proprio esatta e quindi per questo motivo io andrei cauto.
Una volta ho seguito un programma che ipotizzava l’evacuazione della zona intorno al Vesuvio in caso di eruzione! Non ho potuto fare a meno di sorridere amaro. Davano una stima di perdita di vite altissima; secondo me anche bassa. Ma la Protezione Civile sa bene, spero, come sono stati costruiti i paesi intorno al vulcano e quale esempio bizzarro di dedali ingarbugliati siano. Spero non succeda mai, altro che Plinio il vecchio ci vorrebbe per raccontare.
Comunque reputo la Protezione Civile un Ente importante; ci vorrebbe forse un po’ più di buonsenso e, soprattutto da parte degli uffici stampa, meno enfasi nel descrivere gli ipotetici fatti.
Tanto, l’essere umano sa sbagliare da sé. E spesso non legge nemmeno i giornali. E se ha deciso di fare una cosa proprio il giorno dell’uragano perfetto, la farà.»
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