Verso un Nazareno bis?

Pochi votanti per un grande risultato elettorale. Le elezioni primarie di domenica hanno consacrato ancora una volta Matteo Renzi quale Segretario del Partito Democratico con oltre il 75% dei consensi.

Questo risultato, ampiamente pronosticabile, dovrebbe finalmente permettere di sbloccare l’empasse sulla Legge elettorale. Tutti i Partiti in Parlamento sono consapevoli che i sistemi di Camera e Senato, oltre a dover necessariamente essere uniformate, dovranno subire qualche ritocchino per garantire quantomeno la formazione di un Esecutivo in grado di governare.

Ma, nonostante si riuscisse a trovare un’intesa, Renzi è consapevole che non potrà né sostenere proposte di modifica, né pensare alla formazione di un governo post elezioni, quantomeno senza l’aiuto di Berlusconi. E proprio il Cavaliere è stato al centro del dibattito delle ultime settimane di campagna elettorale. Gli sfidanti di Renzi hanno tentato di modificare le intenzioni di voto sui militanti facendo leva sullo spauracchio di un Nazareno bis, evidentemente senza risultato. Di certo Emiliano e Orlando sapevano per certo che, chiunque avesse vinto, si sarebbe dovuto confrontare con il leader Azzurro per raggiungere un accordo sulle prossime elezioni.

L’ipotesi di un accordo tra i due ex premier pertanto non sembra così fantascienza, anche perché i due sono legati da un nemico comune: il Movimento 5 Stelle. Per arginare l’armata di Grillo e impedirgli di salire al Governo del Paese, Berlusconi e Renzi dovranno necessariamente trovare un accordo, prima per riformare la Legge elettorale e poi per formare un governo di coalizione. Subito dopo la vittoria di Domenica, il neo segretario PD avrebbe confidato al suo staff ristretto la necessità di giungere ad un accordo con Forza Italia per un Governo di coalizione e dare governabilità al Paese.

L’ipotesi di un nuovo Nazareno di certo non esalta i due leader, soprattutto Berlusconi che ancora si lecca le ferite dal “tradimento” sul primo storico accordo, ma tutti sono consapevoli che potrebbe essere l’unica strada per dare stabilità al Paese. E se dal canto suo Renzi non deve rendere conto a nessuno, Berlusconi deve fare buon viso a cattivo gioco nei confronti di Salvini e Meloni visto che attualmente risulterebbero essere alleati naturali della coalizione di centrodestra.

Da Arcore però vorrebbero evitare di sottostare ai capricci del leader del Carroccio e si sta studiando una strategia per riportare Forza Italia intorno al 20% così da poter fare a meno del supporto di Lega e FdI. Per raggiungere questo scopo però bisogna prima superare lo scoglio della legge elettorale. Solo passando da una sua revisione tutti i piani dei due leader potranno concretizzarsi, unitamente nella lotta contro l’avanzata grillina.

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