Fabio Strinati si racconta
Poeta, scrittore, aforista, pianista e compositore, Fabio Strinati lega il suo nome alla Casa editrice Il Foglio Letterario di Gordiano Lupi con la quale ha pubblicato quattro libri: Pensieri nello scrigno. Nelle spighe di grano è il ritmo, Un’allodola ai bordi del pozzo, Dal proprio nido alla vita, Al di sopra di un uomo. Proprio un romanzo di Gordiano Lupi, Miracolo a Piombino, è fonte d’ispirazione per il suo poemetto Dal proprio nido alla vita. Strinati entra nel libro di Lupi immergendosi totalmente in una lettura assidua e terapeutica. Un libro che Fabio Strinati definisce “perfetto“, tanto da fargli dire: “c’è molta più poesia in Miracolo a Piombino che in tutti i libri di poesia che ho letto in vita mia“.
Parlami di te, come ti descriveresti?
Descriversi è un’operazione molto delicata e se vogliamo, anche molto complessa. Dico questo perché credo di conoscermi veramente molto poco. In alcuni momenti della giornata tento di approcciarmi, di avvicinarmi a me stesso, ma quasi sempre prevale quest’aura schiva, ribelle, chiusa, tenebrosa, e alla fine, tendo a chiudermi, e la mia anima tende a scappare. a gambe levate. Tutto quello che so su di me, l’ho appreso dalla vita, dal mondo; la mia è una curiosità devastante, che mi permette di vivere su ritmi diversi, su binari che viaggiano per conto proprio. Sono una persona timida, tendo ad isolarmi, ma nello stesso stempo cerco di tenere sempre le antenne dritte su tutto ciò che mi circonda. Ho le orecchie lunghe che vedono ogni cosa e occhi vispi che sanno bene dove bisogna ascoltare. Sono un folle, un sano/folle.
Ti ricordi il tuo primo scritto? A quando risale?
Il mio primo scritto risale più o meno al 2010. Ero solito scrivere frasi, anche lasciate a metà, un po’ qua e un po’ là sparse per la casa. Ma ricordo che scrivevo spesso: cercavo sempre un pezzo di carta e una penna nera, e qualche buona idea che mi saltasse fuori, ma nulla di serio. Scrivevo per capriccio, mi sentivo libero ed invincibile. Poi un giorno avvenne una cosa molto singolare. Mi trovavo in spiaggia (e anche questo è singolare) e avevo con me una penna e un’idea pronta a schizzar fuori come un occhio dalla sua orbita. Non avendo con me un pezzo di carta, scrissi questa frase sul palmo della mia mano e allora, capii subito che la cosa stava iniziando a farsi veramente seria e preoccupante. La frase chi scrissi è questa: “ è bello pensare che gli esseri umani pensano, ma purtroppo, non è così“.
Quali sono le tue letture preferite e il genere letterario che ami di più, quello che in qualche modo ti rispecchia?
Questa è una domanda a cui faccio sempre molta fatica rispondere. Sono un avido lettore e leggo moltissimo. Ogni lettura, ogni autore, sono come immensi pianeti; pozzi da cui attingere insegnamenti, cultura, valori e soprattutto quando leggo, mi sento bene con me stesso. Ma cercherò di sbilanciarmi. Sicuramente, le mie letture preferite ruotano intorno al mondo della poesia. Foglie d’erba (Leaves of Grass) di Walt Whitman è un’opera che mi ha influenzato moltissimo, composto com’era da una lunga serie di versetti, non divisi in strofe, senza pause, o titoli. La Bibbia Democratica Americana. I Fiori del male ( Le Fleurs du mal ) di Baudelaire, considerata una delle opere poetiche più influenti, celebri ed innovative non solo di tutto l’Ottocento francese, ma di tutti i tempi. Tutti i racconti di Edgar Allan Poe. Le poesie di Vincenzo Cardarelli e il suo romanzo Villa Tarantola. Ma in ogni caso spazio moltissimo. Ad esempio sono innamorato del fumetto Dylan Dog il cui inventore Tiziano Sclavi è per me un genio assoluto. Mi affascina tantissimo sapere che dentro a un fumetto puoi trovarci altissima cultura. Ritornando alla poesia, è quel genere letterario che più si avvicina alla mia follia; tendo ad essere più me stesso con la poesia mentre in altri generi letterari tendo a lasciarmi andare troppo anche sulla finzione, che io reputo in ogni caso magica e determinante.
Come hai conosciuto Gordiano Lupi?
Ho conosciuto Gordiano nel 2014 quando ho pubblicato il mio primo libro di poesia, Pensieri nello scrigno. Nelle spighe di grano è il ritmo. Fu in quell’occasione che venni per la prima volta in contatto con Gordiano e non lo dimenticherò mai. Ma il merito è sicuramente di Cinzia Demi, che ha creduto in me, e crede in me tutt’ora; da quell’ottobre del 2014 ad oggi ho pubblicato altri tre libri con il Foglio Letterario e Cinzia ha curato sempre le prefazioni dei miei libri. Detto questo, Gordiano oltre ad essere un grandissimo scrittore, è una persona squisita, straordinaria. Per me è un grandissimo punto di riferimento, sia come scrittore, che come uomo.
Avevi già avuto modo di leggere le sue pubblicazioni?
Lo conoscevo di nome. Ha scritto molti libri di saggistica e si è sempre occupato di cinema in maniera meticolosa e infatti la sua passione per il cinema è talmente strabordante, che lo avverti da come ne parla, da come lo vive, e d’altronde, quando c’è sentimento e passione, l’energia si manifesta genuina attraverso uno slancio altrettanto genuino. Credo abbia scritto trenta libri sul cinema. Pazzesco! Ma ha scritto anche diversi libri di narrativa e curato anche molte traduzioni. Molto prolifico Gordiano, quasi quanto me..
Quale delle pubblicazioni di Gordiano ti ha colpito?
Ricordo di aver letto Nero Tropicale ma sinceramente non ricordo come. Molto spesso nella mia camera i libri vanno e vengono in maniera del tutto naturale. Ho la stanza piena di libri anche se, non sono sicuro di averli letti tutti… intendiamoci, letti due volte!
“Dal proprio nido alla vita”, parlami di questo tuo poemetto.
Dal proprio nido alla vita è un poemetto ( semi-prosa peotica ) che ho deciso di scrivere dopo aver letto per ben cinque volte un romanzo di Gordiano Lupi che s’intitola Miracolo a Piombino. Si tratta di un libro derivato in quanto è ispirato interamente e totalmente al romanzo di Lupi. Ne sono rimasto folgorato fin dalla prima pagina, anzi, fin dalla prima parola. Lo stile di Gordiano mi piace tantissimo; elegante, delicato, ma allo stesso tempo devastante sotto l’aspetto del coinvolgimento. Avrei voluto scrivere io Miracolo a Piombino, ma è arrivato prima lui di me, così, ho cercato di rendergli omaggio con un poemetto. Sotto molto soddisfatto di questo libro, soprattutto per una cosa: mi ha fatto capire che i ricordi vivono anche quando se ne stanno nelle zone di penombra, ma che quando affiorano in superficie, possono renderti la vita più adrenalinica e movimentata.
Scrivi che hai sempre desiderato essere una rondine, da cosa deriva questa tua idea?
La rondine è un uccello meraviglioso, elegante, forte, coraggioso! Non ha paura di spiccare il vole, nè di intraprendere un lungo viaggio, ma nello stesso tempo ha un buonissimo rapporto con il suo nido: nella rondine ci vedo racchiusi quei valori di una volta che oggi sono purtroppo andati perduti. Inoltre la rondine per me vuol dire “ speranza “, e la speranza è la benzina adatta per vivere senza dimenticare quale sia il vero valore della vita, ma anche quanto sia cinica la morte e sadico l’imprevisto ( suo valido alleato ) che possono piombarti addosso da un momento all’altro.
I luoghi spesso hanno un ruolo fondamentale nella nostra vita, cosa rappresenta per te Il Monte Corsegno?
Il Monte Corsegno è la mia seconda casa, è il luogo che ha dato vita alla mia fanciullezza. Una montagna perfetta, un luogo magico e msiterioso che riesce a catturarti la sensibilità con il solo sguardo della sua anima. Un luogo, uno spazio; il Corsegno è uno stile di vita, un libro da sfogliare durante quelle domeniche particolari dove fuori sta per iniziare a piovere e dentro casa soffia uno strano vento di Maestrale!
Il cielo, il mare, il vento, la montagna, alcuni protagonisti del tuo poemetto. Sono elementi essenziali anche nella tua vita? Un grande amore per la natura?
Io sono immerso nella natura fino al midollo; c’è uno scambio di energia che avviene in maniera del tutto naturale. Ad esempio, posso vivere senza compagnia ma non senza la campagna. Gli alberi da frutto, la vigna ( adoro il vino, spesso ci vado in luna di miele ) e le montagne che mi circondano, gli animali….tutto questo, mi ricarica dalla testa ai piedi. Vivo la natura sia sotto l’aspetto fisico che spirituale.
Hai in programma una nuova pubblicazione? Puoi darmi un’anticipazione?
Qualche giorno fa è uscito il mio ultimo libro di poesia che s’intitola Al di sopra di un uomo. Pubblicato ancora una volta con Il Foglio Letterario. Prefazione di Cinzia Demi e copertina originale di Maurizio Caruso. Io ancora non l’ho letto il mio libro, non so di cosa parla, ma credo che lo scoprirò presto.
©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione