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Parchi: Camera, ok emendamento”salva-trivelle” già attive – L’aula della Camera ha approvato, dopo un lungo dibattito, con 235 favorevoli, 137 contrari e 7 astenuti, l’emendamento della commissione Ambiente della Camera al ddl Parchi per chiarire che “nel territorio dei Parchi e nelle aree contigue, le attività di prospezione, ricerca, estrazione e sfruttamento di idrocarburi liquidi e gassosi” saranno vietate “fatte salve le attività estrattive in corso e quelle ad esse strettamente conseguenti”. L’emendamento agisce sul divieto di prospezione, ricerca, estrazione e sfruttamento di idrocarburi liquidi e gassosi , introdotto nel corso dell’esame della commissione Ambiente di Montecitorio, per salvaguardare le attività già in essere nei Parchi. La correzione si è resa necessaria dopo la bocciatura della norma da parte della Ragioneria dello Stato, che ha spinto la commissione Bilancio a condizionare il suo parere favorevole proprio all’accoglimento dell’emendamento della commissione Ambiente. Per la Ragioneria un divieto del genere avrebbe comportato minori entrate per lo Stato a causa della riduzione delle royalties. (ANSA)
Parchi. Wwf: ddl riforma sbagliata, non valorizza nulla – Il ddl parchi “è un’occasione mancata, perché era possibile ipotizzare una riforma della legge 394 a 25 anni dalla sua istituzione però non certo in questi termini: si va contro quelle che sarebbero le scelte da fare”. Lo denuncia Dante Caserta, vicepresidente del Wwf, che oggi ha partecipato a una conferenza stampa del M5S alla Camera in cui i pentastellati hanno annunciato battaglia contro la legge che domani comincia il suo iter a Montecitorio. Intervistato dalla Dire, Caserta spiega: “Innanzitutto c’è una rinuncia totale a quelle che sarebbero le competenze specifiche in materia per quanto riguarda le figure apicali dei parchi nazionali: presidenti e direttori non dovranno più avere delle competenze in campo ambientale. Poi viene introdotto un sistema per quanto riguarda le royalties, ovvero viene riconosciuto al parco un corrispettivo per quello che riguarda le opere più importanti che vengono realizzate all’interno di parchi: noi riteniamo che nei parchi le opere importanti non debbano esserci. Inoltre c’è tutto un aspetto per quanto riguarda le aree marine protette dove si sarebbe dovuto intervenire, la riforma avrebbe dovuto prevedere principalmente questo, e invece rimane sostanzialmente la situazione attuale, anzi viene fortemente aggravata”. Infine, conclude: “Di fatto ci troviamo di fronte una riforma che va nella direzione di rendere i parchi nazionali non quel valore che dovrebbero essere, ma quasi una struttura da gestire secondo gli interessi localistici e di parte”. (Dire)
Parchi. Italia Nostra: ddl regala parchi a interessi locali – “La nostra preoccupazione è che si voglia rinunciare a un’idea veramente alta della realtà dei parchi e delle aree protette nazionali, un’idea che sia degna di un posizionamento a livello internazionale”. Ebe Giacometti, presidente di Italia Nostra Lazio, boccia il ddl che riforma la normativa sui parchi: “Se la legge passerà così com’è oggi rischia di creare un vero gap, cioè ridurre quello che potrebbe essere veramente il rilancio di questo mondo meraviglioso che è il paesaggio italiano in tutta la sua specificità e bellezza naturalistica, monumentale, legata alla biodiversità”. Giacometti, che oggi ha partecipato a una conferenza stampa alla Camera del M5S, osserva: “Questo è un sistema integrato dove l’uomo ha vissuto e si è formato nel corso dei secoli: tutto questo rischierebbe di diventare unicamente oggetto di interessi locali, perché se è vero che i sindaci sono delle persone alle volte eroiche nel contrastare gli eventi naturali nel nostro Paese, è anche vero che la situazione economica e la crisi che stiamo affrontando alle volte può rischiare di dover far scegliere il meno peggio e questo non dobbiamo permetterlo”. (Dire)
Enpa, Italia maglia nera per tutela biodiversitá “Lupi e marmotte a rischio doppiette, parchi e Via in pericolo” – “L’Italia celebra la festa della biodiversità con un primato da maglia nera, anche a causa di scelte politiche che negli ultimi anni sono state estremamente dannose per l’ambiente e la natura”. Lo scrive in un comunicato l’Enpa (Ente nazionale protezione animali), che elenca quelle che a suo avviso sono le principali aree di crisi. “Indebolimento dei controlli antibracconaggio sul territorio, a causa dello scioglimento della Polizia Provinciale e della fase di transizione legata all’assorbimento del Corpo Forestale nell’Arma dei Carabinieri. Mancata approvazione delle misure di conservazione del Lupo per il noto braccio di ferro tra l’opinione pubblica e il Ministro dell’Ambiente. Mantenimento della possibilità di cacciare anche le specie di avifauna in forte diminuzione, classificate dalla normativa europea come Spec2 e Spec3, cioè decisamente in declino. Possibilità per le Province di Trento e Bolzano di includere la marmotta tra le specie cacciabili. Guerra senza quartiere alle nutrie. Parchi e aree protette sempre più nel mirino con il testo approvato dal Senato e ora in discussione alla Camera, che prende a picconate il sistema di tutele previsto dalla 394/91 . Allentamento dei vincoli ambientali, in modo particolare la VIA (Valutazione Impatto Ambientale)”. “Viviamo una allarmante fase di regressione sulle politiche in favore della biodiversità – dichiara Annamaria Procacci, consigliere nazionale Enpa – regressione che è anche un preoccupante segnale culturale per l’opinione pubblica. Per questo chiediamo al premier Gentiloni di promuovere una rapida e forte inversione di tendenza che la preziosa biodiversità di questo Paese merita, a partire da un rinnovato impulso alla tutela del Lupo”. (ANSA)
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