La bella e la bestia (Film, 2017)
Per far contenta mia figlia mi sono visto questo patetico remake di un cartone animato uscito nel 1991, un’opera indimenticabile, sceneggiata a regola d’arte, costruita su un meccanismo a orologeria e con personaggi destinati a restare nella storia del cinema di animazione.
I remake deludono sempre ma questo di Bill Condon se ne approfitta, ché la sola cosa meritevole di ascolto sono le musiche di Alan Menken (autore della colonna sonora anche nel vecchio cartone), con testi adattati in italiano da Lorena Brancucci, che non perdono di validità nell’esecuzione nostrana. Tutto il resto è musical, visto che sta tornando di moda, con Emma Watson impegnata a far dimenticare la saga di Harry Potter e Dan Stevens che passa dai ruggiti agli spasimi d’amore senza soluzione di continuità. Sceneggiatura ridicola che ti spiega il film prima di fartelo vedere, così se qualcuno in sala non conoscesse la storia de La bella e la bestia ci pensano gli ineffabili Evan Spiliotopoulos e Stephen Chbosky a spifferare tutto sin dalle prime battute. Perfetto per chi vuol imparare come non si scrive una sceneggiatura, forse i nostri scrittori stanno pensando di aprire una scuola di cinema negli Stati Uniti. Di solito è così, infatti, chi non sa insegna. Giulio Mozzi docet.
La storia è tutta scopiazzata dal cartone animato per le trovate migliori – i personaggi della sveglia e del candelabro – mentre dove cerca di prendere una strada originale mostra la corda di una carenza totale di inventiva. Per ravvivare la noia ci voleva un personaggio gay a scomodare i critici puritani d’oltreoceano e a scatenare una sciocca polemica della comunità omosessuale. Confesso che alla metà del primo tempo – complice una sala cinematografica semivuota – ho rischiato di assopirmi, tra una cantatina inutile della Watson e un balletto ridicolo degli ottusi abitanti della cittadina francese. Inoltre tutto è finto, da un Tre D inutile a scenografie costruite in laboratorio, effetti speciali in provetta, interpretazione degli attori da telenovela sudamericana.
Non saranno certi sciapiti remake a risollevare l’interesse del pubblico per il cinema, anche se il battage pubblicitario è grande e almeno i ragazzini sembrano rispondere alla chiamata di mamma televisione, pronta a suonare la grancassa dell’affare commerciale. Fare il remake di un capolavoro è sempre una sconfitta. È meglio in ogni caso andarsi a vedere l’originale.
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Regia: Bill Condon. Fotografia. Tobias Schliessler. Montaggio: Virginia Katz. Musiche: Alan Menken. Scenografia: Sarah Greenwood. Costumi: Jacqueline Durran. Durata: 129’. Paese di Produzione: USA. Soggetto: La bella e la bestia di Linda Woolverton. La bella e la bestia di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont. Sceneggiatura: Evan Spiliotopoulos, Stephen Chbosky. Produttore: David Hoberman, Todd Lieberman. Produttore Esecutivo: Jeffrey Silver, Thomas Schumacher, Don Hahn. casa di Produzione: Walt Disney Pictures, Mandeville Films. Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures. Interpreti: EmmaWatson (Belle), Dan Stevens (Bestia), Luke Evans (Gaston), Kevin Kline (Maurice), Josh Gad (Le Tont), Ewan McGregor (Lumière), Stanley Tucci (Maestro Cadenza), Ian McKellen (Tockins), Emma Thompson (Mrs. Bric), Audra McDonald (Madame Guardaroba), Gugu Mbatha-Raw (Spolverina), Nathan Mack (Chicco), Hattie Morahan (Agata), Gerard Horan (Monsieur Jean Bric), Thomas Padden (Chapeau).
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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]