Buon compleanno JFK
Proprio cento anni fa, il 29 maggio 1917 nasceva John Fitzgerald Kennedy. Kennedy diventerà il 35° Presidente degli Stati Uniti d’America il 20 gennaio 1961. Un uomo di grande carisma, sappiamo tutti quanto fosse bello, affascinante e ricco, sposa un’icona di stile, Jackie, fa figli belli e ha un amante stratosferica, la mitica Marilyn.
Che altro volere? Voleva anche cambiare il mondo già che c’era. E infatti la sua campagna si basava sul cambiamento e si chiamava la Nuova Frontiera. Voleva dare una svolta al Paese, sia in politica estera (eravamo nel periodo della Guerra Fredda) con il disarmo nucleare e una politica distensiva, sia in politica interna con interventi su istruzione, parità dei diritti delle donne e lotta alla discriminazione razziale, chiamando a sostegno anche la moglie dell’allora carcerato Martin Luther King. Era un periodo difficile in America, la questione razziale stava esplodendo, negli Stati del sud i neri erano ancora trattati come schiavi o quasi.
Il mondo era nervoso, a due passi da Miami c’era un comunista barbuto, si faceva ancora la gara a chi aveva più missili. A giugno del 1963 Kennedy visita Berlino Ovest, all’epoca una roccaforte occidentale all’interno del territorio della Germania comunista. Il discorso che il Presidente tiene rappresenta un momento cruciale della Guerra Fredda. Di fronte a quel vergognoso muro lui pronuncia la celebre frase Ich bin ein Berliner, un tentativo di avvicinare il mondo a Berlino, per focalizzare l’attenzione sulla questione sovietica.
Kennedy viene ucciso nel novembre del 1963. Durante una visita ufficiale a Dallas, viene colpito da un colpo di fucile. Chi non ricorda o ha visto la macchina decappottabile, il tailleur rosa della moglie, le guardie del corpo che correvano? E poi le ipotesi di complotto, i depistaggi, le omissioni e ancora adesso i silenzi. Aveva solo 46 anni, Presidente degli Stati Uniti da circa mille giorni, troppo pochi per cambiare il mondo. Quel giorno nacque il suo mito. E quello della sua famiglia.
Ancora oggi è il Presidente degli Stati Uniti più ricordato e celebrato. E ascoltando i discorsi del suo ultimo successore, viene da sospirare angosciati e da chiedersi cosa sia rimasto di quel sogno, della Nuova frontiera, di quel gran desiderio di migliorare. Sepolto per sempre nel cimitero degli eroi.
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