Urban Art al MACRO
Roma – Fino al 1 Ottobre prossimo sarà possibile osservare da vicino il tanto contestato mondo dell’arte urbana, a fare da “enciclopedia” visiva è il MACRO-Museo d’Arte Contemporanea Roma di Via Nizza.
Cross the Streets, questo il nome della mostra curata da Paulo Lucas von Vacano, rappresenta una vera ricostruzione storica, dall’origini ai giorni nostri, di questo fenomeno artistico globale, Writing, Graffiti, Muralismo e Street Art, fino alla comparsa del graffitismo a Roma.
Nato come forma di contestazione giovanile, questo fenomeno ha raggiunto notevoli settori di influenza, dalla musica alla moda, dal cinema alla fotografia. Saranno proprio delle fotografie ad aiutare lo spettatore nella ricostruzione delle opere mancanti, come Keith Haring Deleted di Stefano Fontebasso De Martino, curata da Claudio Crescentini, che espone una serie di scatti (collezione MACRO-CRDAV), dell’intervento di Keith Haring su Palazzo delle Esposizioni (1984), che fu rimosso in occasione della visita del Presidente Gorbaciov a Roma. Un altro gruppo di scatti dello stesso fotografo (1984-86, coll. privata) testimonia un altro lavoro rimosso di Keith Haring, quello sui pannelli trasparenti del ponte sul Tevere, della metropolitana linea A tra Flaminio e Lepanto, che troviamo nella sezione di apertura della mostra, Street Art stories. In questa stessa sezione troviamo l’installazione site specific dell’artista franco americano WK Interact che, con un’opera di 14 metri di ampiezza, ha ricostruito una scena simbolo della sua ricerca dinamica.
Presenti anche molti mosaici dell’artista francese Invader che hanno fatto la loro comparsa a Roma nel 2010; esposta per la prima volta in Europa è Middle East Mural, la maxi tela di 10 metri di Shepard Fairey aka Obey the Giant, alla quale fanno compagnia trenta pezzi, mai esposti a Roma, che ricostruiscono il lavoro di uno dei più famosi artisti americani.
Proseguendo lungo i locali del MACRO ci si imbatterà nei site specific, ossia delle aree di 5X10 metri dove gli artisti posso dare libero sfogo alla loro arte con istallazioni, dripping, lettering, stencil, poster e lavori su tela, tra gli artisti partecipanti: il tedesco Daim, king della tecnica 3D; Chaz Bojourquez, fondatore dello stile del lettering West Coast e tatuatore più richiesto; Evol, noto per le sue installazioni di paesaggi urbani in miniatura. Direttamente dalla Capitale: Diamond, che ricorda molto un mix tra l’arte liberty e il tatuaggio old school, il famoso maestro dello stencil Lucamaleonte e JBRock, quest’ultimo porterà una collezione di poster direttamente dai suoi interventi in strada.
Molti altri sono gli artsti di cui si potranno osservare i lavori, tra cui gli internazionali Mike Giant, Sten e Lex, Will Barras, Cope 2, DozeGreen e Roa, Swoon, Fafi, Flying Fortress, Koralie, Nick Walker, Miss Van, Hyuro, Jeremy Fish, Microbo, Bo130, Galo, 2501, Mark Jenkins, Moneyless, Giacomo Spazio, Solomostry, Stella Tasca, Agostino Iacurci, Ozmo, Pisa 73, Luca Mamone e il giovanissimo Mosa One (classe 1997!). Presente anche una sezione dedicata al pop surrealism, dove vedremo le opere di Ray Caesar, Mark Ryden, Marion Peck, Camille Rose Garcia,Kazuki Takamatsu, Yosuke Ueno ed i toys di Ron English.
Tornando alle influenze nel mondo fotografico troviamo anche una sezione di Street Photography dove sono esposte le opere di Estevan Oriol, Ed Templeton e Boogie. Chi fosse interessato all’argomento può partecipare alla presentazione di The Street is Watching, edito da Drago, un libro antologico di Street Photography dove si raccontano 50 anni di storia del movimento e racchiude il lavoro di più di cento artisti fra Mary Ellen Mark e Martha Cooper passando per Bruce Davidson, Jim Goldberg, Nan Goldin e Ryan McGinley.
Il rapporto di Roma e la urban art viene raccontato ed indagato nella sezione Writing a Roma, 1979-2017, dove vengono rintracciate le radici del Writing al dicembre del 1979, in occasione della prima esposizione di graffiti organizzata fuori dagli Stati Uniti, predisposta presso la Galleria La Medusa da Christian Omodeo, fondatore dell’agenzia e bookstore di Parigi, Le Grand Jeu, specializzata in arte urbana.
In questa sezione compaiono vari lavori che, oltre a contemplare il lavoro svolto dai writers locali con assidua continuità, per quasi trent’anni, sui treni metropolitani e del sistema ferroviario di Roma, si riscoprono le opere, date per disperse per quasi vent’anni, degli artisti Lee Quinones e Fab 5 Freddy, affiancate dai lavori di Napal e Brus, Jon e Koma, Imos, Pax Paloscia, Rebus, il fotografo Valerio Polici e le crewsTRV e Why Style.
L’ultima sezione della mostra, Milestones, è dedicata alle “pietre miliari” senza le quali questo fenomeno non avrebbe raggiunto le proporzioni odierne, ovvero le mostre dei primi anni 2000 dello Studio 14, l’International Poster Art, il progetto Izastikup, la nascita dell’Outdoor Festival e “Fuck You All”, mostra del 1998 di GlenFriedman le cui opere verranno raccolte dalla curatrice Rita Luchetti Bartoli.
Completa la mostra l’omonimo catalogo realizzato dalla casa editrice Drago in cui le fotografie di Simon d’Exéa documentano gli interventi in mostra degli artisti a lavoro nel museo, le loro opere correlate da testi, immagini di archivio ed interviste ai curatori. Ci sarà anche un magazine per appassionati dove tutti gli operatori del settore potranno collaborare alla realizzazione con interviste, reportage e ci sarà anche sazio per le realtà limitrofe gemellate con il progetto.
L’esposizione, allestita da Studio Ma0, è arricchita da un documentario realizzato da Camillo Cutolo sul lavoro che è ruotato attorno a Cross the Streets, inoltre prevede anche una serie di eventi collaterali notturni. La mostra, patrocinata dal CONI e promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Regione Lazio, ideata e prodotta da Drago, in collaborazione con nufactory (promotore e ideatore di Outdoor Festival), progetto ABC della Regione Lazio e con il supporto organizzativo e servizi museali di Zètema Progetto Cultura, prevede anche un ricco calendario di eventi, alcuni già conclusi altri previsti tra Giugno e Ottobre, che coinvolgerà tutti i Municipi romani sui temi caldi della Street Art, come la legalità, la fruizione, ma anche il rapporto tra arte e benessere psicofisico delle fasce più deboli.
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