Il tempo sospeso di Ackerman

Roma – Dissolvenza, fermo immagine, riuscire a cogliere l’attimo in cui lo scatto risulta perfetto dal punto di vista emozionale, non importa se a livello estetico la perfezione non emerge perché l’immagine è mossa o sfocata, questa è una fotografia che ricorda molto le origini analogiche dell’arte fotografica, marchio di riconoscimento di Michael Ackerman, fino al 15 Luglio prossimo, in mostra con Watermark presso gli spazi di Officine Fotografiche Roma.

Questa mostra, curata da Lina Pallotta, ci trasporta in luoghi diversi, come un diario di viaggio, senza però il taglio tipico del documentario, un racconto più fluido dove il luoghi non sono sempre riconoscibili ma ciò che emerge sono i soggetti, i paesaggi, la natura e la sua armoniosa delicatezza.

Tra gli scatti in esposizione primeggiano i treni, simbolo del viaggio, che attraversano i vari paesaggi restando sempre in primo piano, a volte ricoperti di neve, in bianco e nero in una luce ovattata come in un fumetto, in grado di trasportare l’osservatore in un non luogo, un paesaggio fiabesco.

Michael Ackerman, classe 1967 di Tel Aviv ma con fissa dimora a Berlino, nelle sue ultime fotografie mette al centro della scena la sua famiglia dando spazio alle passioni, all’eros, all’amore, ma anche a alle paure più nascoste, un miscellaneo di emozioni contraddittorie.

Dalle immagini esposte in mostra emerge forte l’anima del fotografo, si percepisce molto chiaramente quale sia il suo universo e quali siano le sue ansie le sue preoccupazioni, il suo modo delicato di fare fotografia sui soggetti della sua famiglia ci dice come voglia proteggerli, anche nei pochi scatti a colori, ma quando si tratta di immagini in bianco e nero si vede anche la sua bravura nel gestire i chiaro scuri e nel valorizzare quelle imperfezioni che all’epoca di Photoshop vengono eliminate o camuffate.

Come trascurare le immagini di soggetti senza tempo ed età che catapultano lo spettatore in una dimensione lontana, non potendo distinguere la collocazione temporale dei soggetti si riesce ad entrare in relazione intima con i soggetti immortalati tanto da restarne spesso turbati.

Questa mostra, oltre a mettere in evidenza un mondo di emozioni differenti, ci offre la possibilità  di osservare quanta sensibilità si nasconda dietro l’arte di un esperto e pluripremiato fotografo.

©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione

Condividi
precedente

Cronache dai Palazzi

successivo

G20, focus su Clima

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *