E’ legge la guerra al cyberbullismo

In attesa che entri in vigore il Regolamento europeo sulla protezione dati previsto dal 25 maggio 2018, è stata approvata dalla Camera e già entrata in vigore lo scorso 18 giugno la Legge contro il Cyber-bullismo: ora il minore potrà chiedere e ottenere dal gestore del sito l’oscuramento o la rimozione della cyber-aggressione e qualora la richiesta sia ignorata la vittima accompagnata dai genitori potrà rivolgersi al Garante della privacy che dovrà intervenire entro 48 ore.

La Legge si pone l’obiettivo di “contrastare il fenomeno del cyber-bullismo in tutte le sue manifestazioni, con azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti dei minori coinvolti, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, assicurando l’attuazione degli interventi senza distinzione di età nell’ambito delle istituzioni scolastiche”: questo è quello che recita l’articolo 1 comma 1 della Legge.

Come si legge in una nota ufficiale del Garante della Privacy, il Garante Soro ci tiene a far rilevare come “…l’approvazione definitiva del ddl sul cyber-bullismo è un risultato importante e atteso da tempo. Particolarmente positiva – continua Soro – è la scelta di coniugare approccio preventivo e riparatorio, grazie alla promozione dell’educazione digitale e alla specifica procedura di rimozione dei contenuti lesivi della dignità del minore”.

Del resto il cyber-bullismo e tutte le sfaccettature legate al delicato ambito della tutela dei minori da parte dei media, insieme alle questioni legate al crimine informatico e alla cyber-sicurezza, alla profilazione on-line e ai social media, alla lotta al terrorismo e alla sorveglianza di massa, ai big data e all’uso delle nuove tecnologie nel mondo del lavoro, alla trasparenza della P.a. on line e alle garanzie da assicurare ai cittadini, al diritto all’oblio, alle questioni legate alla sanità e alla scuola sono stati i principali temi affrontati dal Garante nel Discorso di Presentazione della Relazione sull’attività svolta nel 2016 e sullo stato di attuazione della normativa sulla privacy svoltosi lo scorso 6 giugno alla Camera dei Deputati. Cyber-security per cui l’Autorità porta avanti la sua attività di vigilanza procedendo sia sulla base di segnalazioni ricevute per violazioni sulla riservatezza di dati personali e sia d’ufficio.

La Legge n. 71 del 29 maggio 2017 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 127 del 3 giugno 2017) “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyber-bullismo” prevede più controlli sul web e un coinvolgimento maggiore delle scuole nel contrasto e nella prevenzione delle molestie on-line: in ogni Istituto scolastico sarà individuato, tra gli insegnanti, un referente per le iniziative contro il cyber-bullismo. Le famiglie dei minori coinvolti saranno informate immediatamente dal Preside che si farà parte attiva nel mettere in atto le opportune misure educative. Mentre al MIUR spetterà predisporre linee di orientamento, prevenzione e contrasto dedicando particolare attenzione alla formazione del personale scolastico, alla promozione del ruolo attivo degli studenti e alla previsione di misure di sostegno e rieducazione dei minori coinvolti, lasciando ai singoli Istituti l’educazione alla legalità e all’uso consapevole di internet. “L’Autorità – dichiara Soro – si impegnerà a svolgere, con la responsabilità che a tale alto compito si addice, l’importante funzione di garanzia assegnatale dalla legge anche in questo contesto. E’, infatti, fondamentale garantire la tutela di una generazione tanto più iperconnessa quanto più fragile, se non adeguatamente responsabilizzata rispetto all’uso della rete”.

E sempre con la stessa Legge è istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della Legge, il “Tavolo tecnico per la prevenzione e il contrasto del cyber-bullismo”, del quale fanno parte rappresentanti del Ministero dell’Interno, del Ministero dell’Istruzione con funzioni tra l’altro di coordinarlo, del Ministero del Lavoro, del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero della Salute, del Ministero della Giustizia e della Conferenza unificata di cui all’art 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997 n. 281, dell’Autorità Garante per la Protezione dei dati personali, dell’Autorità per le Garanzia nelle Comunicazioni, del Garante per l’infanzia, del Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione media e minori. Tavolo tecnico che, entro sessanta giorni dal suo insediamento, dovrà redigere un “Piano di azione integrato” per il contrasto e la prevenzione del cyber-bullismo, tenendo conto delle direttive europee e nell’ambito del Programma pluriennale dell’Unione Europea di cui alla Decisione 1351/2008/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2008, ma non solo: dovrà anche realizzare un sistema di raccolta dati per il continuo monitoraggio dei fenomeni di cyber-bullismo, avvalendosi anche della collaborazione con la polizia postale e delle comunicazioni e con le altre Forze di polizia oltre che per il controllo dei contenuti per una più efficace tutela dei minori. Sempre che a fronte dei nuovi compiti “corrispondano nuove indispensabili risorse umane” come ci tiene a far notare il Garante Soro.

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