Grillo sconfitto dall’antipolitica
L’antipolitica si sta distruggendo con le proprie mani. I mantra ripetuti per anni, sembrano non avere effetto mentre si amministra, ma rimangono buoni soltanto quando a gestire la patata bollente sono gli altri. E così la storica vittoria di Roma sta rischiando di compromettere tutto il sogno di Casaleggio e Grillo, costruito con fatica in questi anni e difeso strenuamente dagli attacchi ripetuti che arrivavano da ogni parte. Ma, nel tentativo di difendersi dai nemici esterni, hanno scordato di guardare chi ci fosse in casa e a ben vedere qualche inesperto sognatore politico è riuscito a venir fuori.
La gestione di Roma sta complicano, e non poco, l’ascesa della dittatura grillina che tra scandali sulle assunzioni, indagati e crac finanziari delle partecipate pubbliche, è messa alle strette da tutte le formazioni politiche che nei sondaggi continuano a crescere a scapito dei 5 stelle. Insomma più passa il tempo e più si rende evidente il deficit politico dato dall’inesperienza degli eletti del Movimento, spesso inadatti a governare e soprattutto difficili da gestire.
Già, perché Grillo e la Casaleggio&Associati faticano a sedare i malumori e le fughe arbitrarie dei propri uomini, rendendo ancora più evidente e risonante la necessità di un coordinamento quasi dittatoriale necessario a mantenere l’ordine.
Ora, Grillo ha deciso di non commentare la situazione romana e di concentrarsi sull’importantissima tornata elettorale regionale in Sicilia nel prossimo autunno. Il comico ligure, dopo le brutte figure di Roma e Torino (amministrativamente parlando) deve recuperare l’appeal del movimento nella sua originaria formazione “antipolitica” per sperare di risollevare le sorti delle politiche della prossima primavera. Compito arduo visto quanto le vicende romane prosciughino forze e attenzione mediatica in questa bollente estate.
Dall’altra parte il recupero, in particolare del centrodestra, ma più in generale del sistema politico tradizionale rischia di mettere la parola fine all’esperienza pentastellata nel panorama politico italiano, visto che l’esperienza partecipativa dei cittadini, fino ad ora, non sta regalando i frutti sperati.
Sicuramente lo sviluppo delle questioni della Capitale e i risultati elettorali in Sicilia, segneranno lo spartiacque del futuro del Movimento 5 stelle sancendo in ritorno sulla scena o la definitiva sconfitta. Dopo anni di lotta alla politica, a distruggere il movimento potrebbe essere proprio il radicalismo antipolitico diventato ossessione di chi, forse in buona fede, voleva cambiare le cose.
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