Rassegna stampa estera

Razzismo, populismo, recessione, fuga di cervelli, violenza. Questo è il quadro del nostro Paese, che emerge leggendo la stampa estera in questi giorni.

Molto rumore ha fatto il “derby della vergogna”, come è stata battezzata la partita di Domenica scorsa tra la squadra di Nocerina e quella di Salerno. Philippe Ridet su Le Monde ricorda, pungente, nel suo articolo Le jour plus noir du football italien (Le Monde, 13 Novembre 2013) che “quando nel 1911, la squadra fu fondata, aveva una sezione riservata al ‘teatro’ “. Racconta Ridet la pantomima dei calciatori che cadono a terra come birilli, urlanti di dolore: in pochi minuti un’ecatombe. Spiega: “qualche ora prima, nel momento dello spuntino, avevano ricevuto la visita minacciante di un buon centinaio su tifosi ultra, ai quali era stato vietato l’ingresso allo stadio per via di una rivalità ancestrale, tribale, leggendaria e senza fine che oppone  Nocera Inferiore a Salerno, separate da 15 chilometri. E’ come far giocare una partita tra Israele e Palestina, ha dichiarato un dirigente della squadra che ha il senso della misura” (…) Da Domenica, in effetti, Nocera Inferiore è diventata l’epicentro del calcio italiano. Il suo volto peggiore. Appena uscito dagli scandali delle partite truccate (Calcioscommesse), mentre gli Azzurri hanno già in tasca il loro biglietto per i Mondiali brasiliani del 2014, il calcio italiano avrebbe potuto dare l’esempio con un campionato di élite tra i più interessanti d’Europa. Ed ecco che i suoi vecchi vizi hanno la meglio: sostenitori violenti, spirito campanilista esacerbato, razzismo (a questo proposito, la Juventus di Torino giocherà le due prossime partite con una tribuna chiusa a causa degli insulti ai giocatori del Napoli)”. (…) Ecco in poche righe il ritratto dell’italiano ‘sportivo’ medio. La notizia è stata ripresa anche da radio e televisioni. La radio belga RTL introduce così  la sua trasmissione del 13 Novembre: “Derby della vergogna in Italia: simulano problemi fisici per sfuggire alle minacce di morte” e riporta le parole di Cesare Prandelli che dice un’amara verità: “Abbiamo perso tutti. Questo episodio deve farci riflettere, qui non si tratta di ultra, ma di delinquenti, è un problema sociale”. (…)

Problema sociale affrontato in un editoriale di Gulf News dal titolo significativo: There can be no excuse for flagrant racism. Si prende spunto da un articolo apparso su un giornale francese dove si condanna il paragone ad una scimmia di una Ministra di colore. Per noi un déjà vu. Infatti scrive il giornalista: “In Europa, lo sviluppo di un pensiero che volge a destra è stato generato da pesanti condizioni economiche e dalla paura dei migranti che cercano migliori opportunità. Ma questa tendenza ha anche portato con se un atteggiamento pericoloso e pervasivo che tende al razzismo. In Russia, le squadre sportive sono state sanzionate per cori razzisti. Anche in Italia, le squadre soffrono per lo stesso malessere sociale – e il razzismo ha anche fatto il suo ingresso nelle aule parlamentari (…). Chiunque appoggi o minimizzi questi sentimenti di superiorità razziale merita tutto ciò che la legge e il sistema penale può offrire.” (…) Il problema viene riaffrontato dalla televisione francese BFMTV che titola il suo servizio del 14 Novembre: Racisme, avant Toubira, un précédent italien en Europe. La giornalista Ariane Kujawski racconta come “la Ministra dell’Integrazione in Italia, Cecile Kyenge sia, nello stesso modo della Ministra francese della Giustizia, vittima di violenti attacchi razzisti”. (…)

Sul rischio “populismo” e sulla pericolosità di certe affermazioni torna l’agenzia Mediarabe che riporta le parole pronunciate dal nostro Primo Ministro ospite del Congresso del  SPD a Lipsia. Letta ha denunciato in questa occasione i “clichés” diffusi sui popoli, “italiani pigri contro tedeschi egoisti”, che formano secondo lui le basi del populismo in Europa. Se non si fa attenzione, ha detto, “la campagna per le elezioni europee dell’anno prossimo rischia di essere costellata di queste accuse e pregiudizi e questo non farà che il gioco del voto populista e anti-europeo”. Sono in molti oggi a temere che le elezioni del Maggio 2014 portino alla formazione di un Europarlamento il più anti-europeo della Storia. A casa nostra c’è chi, come Grillo, ci mette una buona dose di carico. Scrive l’iraniana PressTv in un articolo del 12 Novembre dal titolo Italy is Germany’s puppet regime : “il leader dell’opposizione Beppe Grillo ha accusato il Governo di essere un ‘pupazzo’ controllato dalla Germania (…). Il comico-politico ha paragonato Letta a Vidkun Quisling, il leader norvegese che all’epoca della seconda guerra mondiale appoggiò il Regime nazista”. (…)

E intanto i nostri cervelli continuano a “fuggire” indebolendo un Paese dove la crisi economica si fa sempre più profonda come scrive Alessandro Mantovani su l’Humanité e dice Jack Barton nel suo servizio per la China Central Television. Il primo fa notare come l’Italia “non sia più solo una terra di immigrazione, ma sia diventata ormai un Paese di emigrazione” (…). Non quella del XX secolo, con le valigie di cartone, ma una emigrazione di élite, che mina la possibilità di crescita e ripresa del Paese (A. Mantovani, Quand l’Emigration des cerveaux affaiblit plus encore l’Italie, L’Humanité, 13 Novembre 2013). Barton invece imputa il peggiorare della crisi a tasse troppo elevate e competitività poco marcata (Jack Barton, Italy’s economic crisis deepens, CCTV, 12 Novembre 2013).

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