Amore e Passione in sette secoli d’arte

Illegio (Udine) – Immerso nel cuore della natura Friulana, tra le Alpi Carnie, si estende il piccolo comune di Illegio luogo prescelto per ospitare una suggestiva mostra dedicata all’amore e alla passione.

L’evento, che prende il nome di Amanti Passioni umane e divine, si svolgerà presso la Casa delle Esposizioni dove, sotto la cura di don Alessio Geretti, sono esposti capolavori di indubbio valore artistico che ritraggono scene tratte dalla mitologia, dalla letteratura e dal teatro sul tema dell’amore, dove spesso la passione sconfina nel torbido provocando dolore e sofferenza.

Tante le opere scelte dal Comitato di San Floriano per questa esposizione, l’intento è quello di indagare la relazione di coppia nei secoli attraverso la rappresentazione artistica, rintracciandola all’interno dei cicli narrativi fondamentali della nostra civiltà, quali la mitologia classica; la Sacra Scrittura; l’agiografia cristiana; la letteratura dal medioevo cavalleresco al romanticismo ottocentesco.

Per effettuare la selezione il comitato e don Geretti si sono posti delle domande che queste opere provvedono, se non in tutto almeno in parte, a chiarire; prima fra tutte cos’è in sostanza l’amore, qual è il rapporto tra amore, bellezza e desiderio, che senso e fine ha nella vita l’eros, nell’antico scontro tra amore e morte chi ha la meglio, esiste un modo per riconoscere il vero amore da quello calcolatore e quello inadeguato.

Insomma queste domande sono le stesse che spesso ci poniamo ancora oggi davanti alle notizie di cronaca nera che vedono vittime le donne, di quelli che vengono definiti omicidi d’amore, difficili da accettare figuriamoci da comprendere all’interno di questa categoria; così grazie alle opere esposte ed all’ausilio della personale sensibilità si potrà trovare qualche risposta.

Sopratutto se a giungere in nostro soccorso sono artisti come Canova, Artemisia Gentileschi, Filippo Lippi, Ernst Klimt fratello Gustav Klimt, Luca Giordano, Simon Vouet, Leandro Bassano e tanti altri che attraverso le loro opere ci illustreranno la loro idea di amore.

Le storie che vedremo rappresentate attraverso i dipinti e le statue marmoree appartengono a personaggi differenti, ma facilmente riconoscibili, l’amore materno tra Venere a Eros, le passeggiate degli amanti, la travagliata storia d’amore di Romeo e Giulietta, l’orribile delitto voluto da Salomé rifiutata da Giovanni.

La mostra rappresenta anche un utile approccio all’iconografia, sono presentati temi rari e di non facile comprensione ad occhi inesperti, così si verrà in un certo senso educati a decifrare il simbolismo che accompagna alcune di queste opere, quarantadue per essere precisi, scelti tra sette secoli di pittura tra i primi anni del Trecento e l’inizio del Novecento.

Queste opere iconografiche, di cui alcune esposte per la prima volta in Italia, sono state raggruppate in cinque nuclei per agevolare la comprensione: L’amore e le sue figure classiche. Il simbolismo dei sentimenti; La dolcezza della passione. Il nascere dell’amore e i linguaggi della tenerezza; La verità dell’amore. Il groviglio dei sensi e il senso dell’autentico; Le lacrime degli amanti. Amori feriti e struggenti dolori; Per sempre. L’amore redento e l’Amante divino.

Questa esposizione, che si concluderà l’ 8 Ottobre, ci invita dunque a riflettere attentamente sul significato dell’amore, a riappropriarci della sua essenza attraverso queste grandi opere, comprendendo i suoi svariati aspetti dalla passione carnale alla mera contemplazione del bello, ma ci apre gli occhi anche davanti al bisogno di possesso, che non appartiene all’amore ma al narcisismo. Chiaro dunque sarà realizzare che il vero amore non ci incatena o ingabbia, ma ci da la possibilità di essere veramente liberi.

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