Inizia dalla Cina la rivoluzione dei veicoli elettrici

Nel 2016, nel Mondo sono stati costruiti e venduti quasi 95 milioni di veicoli, quasi tutti alimentati da un motore a combustione interna. Da un secolo, questo tipo di motore ha spinto diversi mezzi di locomozione e il petrolio ha dominato l’industria automobilistica. Tuttavia, il vento del cambiamento si sta alzando e sono numerosi coloro che pensano che questo settore mondiale che vale almeno 1,7 trilioni di euro è sul punto di subire una trasformazione importante con il diffondersi delle auto elettriche che prenderanno il posto di quelle con motore tradizionale.

Oggi le auto elettriche e quelle ibride rappresentano attualmente l’1% delle auto costruite annualmente, ma sono in molti a pensare che siamo all’alba di una “rivoluzione elettrica”. In un suo recente rapporto completo e istruttivo su questo soggetto, Bernstein, una società di ricerca importante di Wall Street, ha preconizzato che tra 20 anni  le vetture totalmente elettriche potrebbero rappresentare il 40% delle vendite automobilistiche e il 30% del parco mondiale. Anche UBS, una società di primo piano a livello mondiale per quanto riguarda i servizi finanziari, crede che la crescita mondiale del parco automobilistico elettrico porterà scompiglio nella richiesta di carburante da qui al 2031.

La convinzione sempre più forte che il veicolo elettrico rappresenti il futuro si basa su diversi fattori. In primo luogo, i costi tecnologici sono scesi moltissimo, con un costo delle batterie inferiore del 20% rispetto a cinque anni fa. Inoltre, le innovazioni tecniche così come il miglioramento delle capacità delle batterie che avvengono giornalmente in Cina fanno presagire un ulteriore calo dei prezzi a breve termine. In secondo luogo, le infrastrutture che permettono la  ricarica si stanno espandendo velocemente in Cina, negli Stati Uniti, e in altri grandi Paesi. Infine, il veicolo totalmente elettrico presenta spese di funzionamento più basse di quelle dei motori tradizionali. Siccome i costi tecnologici tendono a far abbassare il prezzo iniziale dei veicoli elettrici, l’equiparazione dei prezzi con i veicoli a combustione interna e le spese di funzionamento sono argomenti economici di non poco peso a favore dei veicoli elettrici.

Per quanto riguarda lo sviluppo della sua produzione di veicoli elettrici, la Cina ha oggi superato altri Paesi, una posizione di leadership che non ha alcun motivo di lasciare. Nel 2016, in Cina sono stati venduti 507.000 veicoli elettrici e ibridi, ossia un aumento del 53% delle vendite dal 2015. Nello stesso arco di tempo, i veicoli di questi due tipi venduti in Europa sono arrivati alle 222.200 unità, il 14% in più rispetto all’anno precedente e 157.130 negli Stati Uniti, con un aumento del 36%.

Perché la Cina è in vetta alle vendite in materia i auto elettriche? La risposta può semplicemente essere che non ha altra scelta. Come Paese, tre sono le possibilità per la Cina: La prima è quella di accettare passivamente sulle sue strade il numero crescente di veicoli a combustione interna, con tutto quello che ciò implica in termini di polluzione dell’aria e indipendenza energetica. La seconda riguarda i Governo e il suo intervento nel limitare le modalità di movimento dei cittadini con l’obbiettivo di contrastare le preoccupazioni ambientali.  La terza, dal canto suo, significa per il Paese svilupparsi nel settore dei veicoli elettrici che permettono ai cittadini di possedere un mezzo di trasporto senza ulteriormente deteriorare la qualità dell’aria nelle zone urbane.

Nell’età dell’oro dei veicoli a motore tradizionali, gli Stati Uniti erano il primo mercato automobilistico mondiale per  via della loro grande superficie e per la densità della popolazione molto bassa nelle zone metropolitane, comunità assolutamente dipendenti dalle auto. Oggi è la Cina a rappresentare la maggioranza dei nuovi ordini di veicoli nel Mondo.  La composizione rispettiva dei mercati e delle città cinesi e americane non può essere più diversa. La realtà cinese vuole che la popolazione di 1,3 miliardi di cittadini che dispone di entrate per abitante in crescita crei una domanda di mezzi di trasporto personali anch’essa in crescita. Lo sviluppo sostenibile e l’uso di tecnologie tradizionali non sono così più compatibili. La Cina rappresenta già il più grande mercato automobilistico mondiale e i 28 milioni di automobili costruite nel 2016 dovrebbe raggiungere  i 40 milioni di unità da qui al 2025. Negli Stati Uniti, si contano un auto per persona (uomini, donne, bambini) mentre il rapporto cinese corrisponde a meno di un auto per sei persone. Nonostante il rapporto cinese non sia suscettibile di raggiungere un giorno il suo omologo americano, il radicamento dell’automobile nel Paese porterà al suo aumento.

Di industria in industria, in Cina lo scenario rimane lo stesso. Per via del dinamismo generato dall’alto numero della sua popolazione, non esistono piccole opportunità o piccoli problemi. Nell’Impero di Mezzo la gigantesca demografia comporta solo grandissime scommesse. In questo contesto, migliorare la qualità dell’aria e, parallelamente, rispondere alle necessità in materia di trasporti pubblici di una popolazione urbana ricca in continua crescita diventa un vero rompicapo. In quanto Paese, la Cina è molto più popolata degli Stati Uniti. Il numero di abitanti nelle prime 10 città del Paese va da 6 a 22 milioni, e più di 160 città ne hanno un milione, se non di più. A titolo di paragone,  questi valori nelle 10 maggiori città americane vanno da 1 a 8,6 milioni, e non ci sono che dieci città che superano il milione di abitanti. D’altra parte le città cinesi sono suscettibili di vedere la loro popolazione crescere ulteriormente negli anni a venire. Quasi la metà degli 1,3 miliardi di persone vive ancora nelle zone rurali ma le zone urbane tendono a diventare sempre più densamente popolate. Nei prossimi anni, quasi 240 milioni di persone dovrebbe trasferirsi in città. Di conseguenza, tra oggi e il 2025, la crescita demografica di sei città della Cina corrisponderà a quella delle 10 città a sviluppo più rapido a livello planetario. Da qui al 2025, più di un terzo delle 600 più grandi megalopoli e città medie sarà in Cina.

Nel corso degli ultimi 100 anni, il motore a combustione è stato al primo posto nei favori di un industria automobilistica che rispondeva alle necessità dei consumatori americani. Con i suoi utilizzatori provenienti  da zone molto dense che rappresentano una grande domanda di automobili su scala mondiale, la tecnologia di un tempo non sembra  però essere adatta all’attuale situazione della Cina. Per questo motivo il Paese ha tutte le possibilità di rimanere la punta di diamante dello sviluppo dell’industria dei veicoli elettrici.

©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione

Condividi
precedente

Italia delle Regioni

successivo

Brexit, venti mesi a disposizione

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *