Il viaggio della Costituzione
La Costituzione rappresenta per i popoli e soprattutto per noi italiani “l’apogeo della democrazia” e dell’unione degli italiani. Lo sappiamo: molti nostri concittadini sono morti e hanno lottato per ottenere una Costituzione degna dei propri ideali di libertà, di rispetto ed uguaglianza sociale.
Ed è nei momenti di crisi come quello che stiamo vivendo, crisi politica ed economica che si sente il bisogno di far riprendere alla Costituzione il primato che da molte parti politiche e non solo le si è tolto. “… la Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile, bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità – così si esprimeva Piero Calamandrei parlando a un ciclo di Conferenze nel 1955, proseguendo -… la libertà è come l’aria, ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni e che io auguro a voi giovani di non sentire mai. E vi auguro di non trovarvi mai a sentire questo senso di angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perché questo senso di angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare dando il proprio contributo alla vita politica…”.
Per Calamandrei occorreva far vivere la Costituzione, bisognava che ciascuno la sentisse come propria, mettendoci dentro il proprio senso civico, la coscienze civica ed un po’ è questo il fine e il senso del “Viaggio della Costituzione”, promosso dalla Struttura di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito del programma relativo alle celebrazioni del 70° Anniversario della Costituzione della Repubblica Italiana.
E il nostro Premier, Paolo Gentiloni, è appunto questo il senso che vuole attribuire a questa che è una “mostra itinerante” e che si coglie nelle parole con cui si è espresso alla presentazione del “Viaggio della Costituzione”: “…resto convinto che le Istituzioni rappresentative abbiano bisogno di essere continuamente alimentate, rinnovate nel contatto con un’accresciuta partecipazione anche utilizzando gli strumenti che la democrazia digitale mette a disposizione, ma senza mai rinunciare alle Istituzioni rappresentative della nostra democrazia, senza mai rassegnarsi alla semplificazione dell’urlo o al mito della rete e dei suoi ottimati”. I principi fondamentali che ne costituiscono l’ossatura e sono “una sintesi feconda tra ispirazione personalista e solidarista, tra le esigenze del garantismo e le istanze di una democrazia avanzata volta a incidere profondamente sui rapporti sociali. E’ stato il più importante esempio in cui e con cui tra le parti politiche presenti nell’Assemblea Costituente si stabilì un “compromesso costituzionale”, un “patto” sui “principi, sulle libertà fondamentali, sulla forma di governo e sul sistema delle garanzie”.
Mostra itinerante dicevamo che farà tappa in dodici mesi in altrettante città diverse, dopo Milano: Catania, Reggio Calabria, Bari, Cagliari, Aosta, Roma, Venezia, Firenze, Trieste, Assisi e Reggio Emilia. L’obiettivo è di portare la Carta Costituzionale in giro nell’Italia per renderla “fisicamente ed idealmente ancora più vicina a tutti i cittadini”.
Ciascuna tappa è abbinata ad uno dei principali principi costituzionali e per gli articoli selezionati è stata scelta una “parola chiave” intorno cui organizzare approfondimenti, dibattiti e riflessioni con i cittadini o con le scolaresche. Gli approfondimenti sono abbinati a presentazioni grafiche o multimediali che vogliono semplificare e favorire la trasferibilità dell’azione di divulgazione in atto, accompagnando e favorendo la ricezione delle profonde riflessioni su questioni alla base dell’identità democratica della nostra Repubblica. In ciascuna tappa, al termine del percorso cui prenderanno parte, i visitatori se vorranno potranno apporre una firma virtuale accanto a quella dei “Padri Costituenti”. Con Calamandrei anche Gentiloni ci ha tenuto a mettere in evidenza l’estrema attualità e il collegamento con la realtà di tutti i giorni della nostra Costituzione proseguendo con l’affermare come “…l’esercizio che facciamo con quest’iniziativa di coltivare la memoria è prezioso perché un grande Paese non può non coltivare la memoria delle sue Istituzioni. Contempla modifiche ma i suoi principi fondamentali sono irremovibili”.
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