Crollano le certezze del modello tedesco

Berlusconi ha sperato fino all’ultimo che anche il nostro Paese si potesse dotare di un sistema elettorale simile a quello tedesco e, prima dell’estate, si stava anche procedendo a votare un testo che andasse esattamente in quella direzione.

Ma la tornata elettorale di questo weekend in Germania ha dimostrato che la Große Koalition non è riuscita a resistere di fronte alle cannonate dei movimenti nazionalisti e populisti, portando il “neo” Cancelliere incaricato Angela Merkel a riconsiderare i termini della coalizione di governo.

Il sistema tedesco, puro proporzionale, ha di fatto permesso ai partiti tradizionali di trovare l’intesa per la formazione dell’esecutivo con ottimi risultati in termini di crescita e sviluppo dell’intera Germania. Il vento populista che ormai da diverso tempo soffia sull’Europa però, dopo aver spaventato la Francia e ancora prima aver messo in difficoltà la Spagna, sembrava, proprio con le elezioni di Macron, di aver subito una battuta d’arresto, rivelata inesatta proprio dopo il turno elettorale tedesco.

Questi risultati di fatto producono effetti estremamente rilevanti anche per la discussione sulla riforma di legge elettorale nel nostro Paese. Di fatto, Berlusconi si trova costretto ad abbandonare ogni speranza per un modello proporzionale puro, cedendo così ai ricatti di Salvini per la guida del centrodestra, dall’altra parte inoltre il PD di Renzi che sperava in un asse con il Cavaliere si vede costretto a proseguire sulla strada della coalizione di centrosinistra e con una marea di voti da recuperare.

Il risvolto positivo delle elezioni in Germania però è dato dalla presa di coscienza delle nostre forze politiche che, per evitare di consegnare il Paese alla totale ingovernabilità, devono per forza modificare Italicum e Consultellum che senza correttivi maggioritari rischiano di mettere in seria difficoltà l’Italia, anche sul piano economico europeo.

Insomma, una bella grana per i partiti tradizionali, soprattutto nel centrodestra dove Forza Italia, l’unica forza moderata, si trova a dover fare i conti soprattutto con la Lega di Salvini, che oggi è considerato il partito italiano più vicino al Front National in Francia e Alternative für Deutschland in Germania ma, sondaggi alla mano, quello più forte in Europa.

Nelle prossime settimane sarà necessario portare avanti la riforma della legge elettorale, con correzioni maggioritarie e premi alle coalizioni. Berlusconi pare aver abbandonato l’idea di tentare ancora la strada del Tedeschellum per imporsi in un governo di larghe intese con Renzi.

Anche il Segretario Dem dovrà rassegnarsi all’idea di un intesa con il Cav e trovare i numeri per riformare l’Italicum. Se ciò non dovesse accadere ci troveremo ad affrontare, dopo le elezioni, un periodo di instabilità che non farà altro che accrescere ulteriormente le aspettative dei partiti antisistema.

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