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Roma. Associazioni Ville Storiche: istituzioni intervengano contro degrado – “Il degrado e l’abbandono delle ville storiche di Roma stanno superando il limite di non ritorno. Per questo rilanciamo la mobilitazione per una riscossa forte, che imponga alle istituzioni un’immediata inversione di tendenza. Le ville storiche- come sancito a livello internazionale nel 1981 dalla Carta di Firenze – sono preziosi ‘monumenti viventi’ che uniscono arte, storia e natura con effetti positivi fondamentali per la qualità della vita dei romani sul piano del benessere ecologico, culturale, psicofisico e sociale. Le vestigia architettoniche e le foreste urbane delle ville storiche sono le ‘ultime oasi’ – uniche e irripetibili – sopravvissute nel tessuto edificato e rappresentano degli indispensabili ‘polmoni’ di ossigenazione. Per questo ogni loro singolo metro quadrato perso costituisce un danno irreversibile”. La denuncia arriva dalle associazioni Amici di Villa Borghese, Associazione per Villa Pamphilj, Leprotti di Villa Ada e Osservatorio ambientale Sherwood. “Le ville storiche – proseguono le associazioni – sono luoghi insostituibili di riposo, di piacere, di ricreazione e di incontro. Occasioni di tranquillità per ritrovare il contatto e l’ascolto con la bellezza, la natura e il silenzio. Qualità purtroppo messe a rischio dalla totale assenza di attenzione da parte delle Istituzioni e da una crescente e sregolata pressione antropica che vede le ville solo come ‘valvola di sfogo’. Occorre dunque rimarcare le priorità intangibili della tutela conservativa, del vincolo paesaggistico e della destinazione pubblica di questi parchi, impedendo derive impattanti, speculative e privatistiche. Ma è necessario rilanciarne nel contempo la valenza culturale e sociale, tenendo ben presenti in primo luogo le esigenze dei fruitori anziani, bambini e disabili. Servono un cambio mentale e una svolta operativa, a partire dalla garanzia di una piena partecipazione con il coinvolgimento costante delle associazioni impegnate da decenni in difesa di queste ville e dei cittadini, con luoghi e occasioni di confronto dove discutere i progetti e raccogliere istanze e idee. Vanno dunque istituite in ogni villa storica le ‘Case del Parco’ e avviate indagini conoscitive (quantitative, qualitative e motivazionali) sui frequentatori, sui loro desiderata e sulle migliori modalità di fruizione”. Le associazioni delle ville storiche di Roma chiedono “alcune azioni concrete” alle Istituzioni, da “attuare subito”. Nel dettaglio:

GESTIONE – 1) Designare per ogni villa storica un “tutore” referente, come avviene nei parchi di tutta Europa, cui siano conferiti i poteri necessari per unificare le svariate competenze, affiancato da un esperto del verde di chiara fama. Ciò per evitare sovrapposizioni e garantire trasparenza. 2) Definire dei singoli Piani di gestione delle ville, che prevedano una programmazione e un investimento a lungo termine, evitando ogni approccio di tipo estemporaneo o emergenziale. 3) Garantire la necessaria continuità di risorse economiche e risorse umane numericamente e qualitativamente adeguate, riattivando la formazione professionale del Servizio Giardini.

CURA E RISPETTO – 4) Porre la massima attenzione alla manutenzione ordinaria dei luoghi e degli arredi, a partire dalla pulizia, dalla raccolta dei rifiuti e dal ripristino di siepi, panchine, recinzioni, fontane e fontanelle; manutenzione che deve essere necessariamente rapida e costante. 5) Dotare le ville di sufficienti ed efficienti gabinetti pubblici, con servizio adeguatamente modulato rispetto agli orari e ai periodi di frequentazione dei parchi. 6) Limitare le iniziative e gli eventi con forte impatto ambientale, prevedendo un numero massimo di partecipanti (200 persone) in considerazione della delicatezza dei luoghi. Le ville storiche vanno poi escluse totalmente dai possibili siti dell’Estate Romana. 7) Far rispettare il divieto assoluto di circolazione e parcheggio dei mezzi a motore non di servizio (e altre tipologie non autorizzate). Limitare al minimo la meccanizzazione negli interventi comunali, dotando gli operatori di veicoli elettrici. Prevedere lo studio di soluzioni per migliorare e potenziare l’accessibilità delle ville storiche attraverso i mezzi pubblici. 8) Ripristinare e potenziare gli spazi gioco attrezzati gratuiti, con offerta variegata per le diverse fasce d’età. Dedicare zone appropriate e compatibili alle attività “vivaci” e a quelle prettamente sportive. In questo senso si citano i “Punti Jogging” e la necessità di far rispettare le prescrizioni per i ciclisti di moderare la velocità e mantenersi sui tracciati principali. 9) Promuovere la conoscenza delle ville storiche, con visite guidate e occasioni di approfondimento dedicate in particolare alle scolaresche. (Dire)

Incendi: Borrelli, anno orribile, rafforzeremo mezzi Stato. Compito spegnimento a Regioni ma mai più estate come questa – Il 2017 è stato un “anno orribile” sul fronte degli incendi, “che non si dovrà ripetere”. Lo dice il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli in audizione in commissione Ambiente della Camera sottolineando lo Stato potenzierà la flotta aerea per far fronte alle carenze delle Regioni, cui spetta per legge il compito di spegnere i roghi. Dal 15 di giugno fino al 13 settembre, ha spiegato, il Dipartimento ha registrato 2.199 (rpt 2.199) richieste, di fatto lo stesso numero del 2007, che fu un anno devastante e nel quale fu schierato lo stesso numero di mezzi (41 tra Canadair ed elicotteri) di quest’anno. “Ma in termini di ore di volo abbiamo volato per 12.137 ore contro le 9mila del 2007 e le 10.838 (rpt 10.838) del 2012”. “Se andiamo a paragonare il numero delle richieste con il 2015 – ha aggiunto – abbiamo un incremento imponente e importante del 185%”. La maggior parte delle richieste, oltre 400 (il 19%) sono arrivate dal Lazio, seguito da Sicilia (393), Campania e Calabria. “Abbiamo programmato una seria attività di debrifing con Vigili del Fuoco e Carabinieri – ha detto Borrelli – perché puntiamo al rafforzamento di quella che è la capacità di risposta delle autorità statali. E’ vero che sono le Regioni a doversi occupare degli incendi, ma noi riteniamo che non si possa ripetere in futuro un’annata come quella di quest’anno. Dunque dovremmo immaginare potenziamento mezzi”. (ANSA)

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