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Siccità. Coldiretti:Italia a secco, laghi vuoti e Po al minimo – Non solo il divampare degli incendi fuori stagione e lo smog nelle città, la mancanza di pioggia in autunno lascia l’Italia a secco come dimostrano i grandi laghi vuoti e il livello idrometrico del grande fiume Po che non è mai stato cosi basso da un decennio in questo periodo. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti del mese di ottobre che secondo esperti potrebbe classificarsi come il più secco degli ultimi 60 anni, in linea con un 2017 estremamente siccitoso per tutta l’Italia. Preoccupa lo stato di riempimento dei grandi laghi italiani, tutti prossimi al minimo storico, che varia dal 26% del Garda al 18% del Maggiore fino ad appena il 6,5% di quello di Como mentre il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca è a -3,14 metri, secondo il monitoraggio della Coldiretti. Si tratta degli effetti della caduta della pioggia praticamente dimezzata a livello nazionale (-47%) con una punta del -54% al nord nei primi venti giorni di ottobre, ma le precipitazioni sono state abbondantemente al di sotto della media durante tutti i mesi del 2017 tranne settembre, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ucea. Siamo di fronte ad una evidente anomalia che conferma la tendenza ai cambiamenti climatici con impatti sulla natura ed in prospettiva sulla vita quotidiana. (Dire)

Clima: forte arretramento per i ghiacciai del Gran Paradiso. Ritiro record di 69 metri del ghiacciaio di Trajo, a Cogne – Un arretramento record di 69 metri per il ghiacciaio di Trajo, in Val di Cogne (Aosta) e la quasi scomparsa dello scivolo glaciale della Becca di Monciair, in Valsavarenche: questi alcuni degli effetti della caldissima estate 2017 sui ghiacciai alpini del Parco del Gran Paradiso, rilevati dal corpo di sorveglianza dell’Ente Parco in collaborazione il Comitato glaciologico italiano. In generale “molto negativi” sono gli effetti dei cambiamenti climatici: “un intenso regresso delle fronti glaciali – spiegano i tecnici che hanno osservato 37 dei 58 ghiacciai dell’area protetta – che sta portando alla forte riduzione o estinzione dei ghiacciai di minori dimensioni presenti nell’area protetta, con la divisione di alcuni di quelli maggiori e una rapida trasformazione del paesaggio dell’alta montagna”. Significativo è il caso del ghiacciaio del Grand Etret: il bilancio di massa del periodo 2016-2017 è negativo con una perdita di quasi un metro di equivalente in acqua; persi 16 metri di spessore dal 1999. Il lavoro di costante monitoraggio dei ghiacciai da parte del Parco del Gran Paradiso è iniziato nel 1993. Attività utili “per monitorare i cambiamenti climatici e comprenderne gli effetti e sono possibili grazie al meticoloso lavoro sul campo e di raccolta e elaborazione dati svolto dai guardaparco”, spiega l’ispettore del Corpo di Sorveglianza, Stefano Cerise. (ANSA)

Tregua incendi Piemonte,indagini su cause e conta danni Trovati inneschi non attivati. Da Regione 40mln per l’ambiente – Inneschi rudimentali, non attivati, sono stati trovati tra i boschi della Valle di Susa e del Pinerolese dove, dopo giorni di emergenza, gli incendi hanno concesso oggi una tregua. Per il generale Antonio Ricciardi, comandante dei carabinieri forestali, è la conferma dell’origine dolosa dei roghi. Perché “incendi di queste dimensioni – dice – non possono che essere causati dall’uomo”. E, mentre gli esperti del Nucleo Investigativo Antincendio Boschivo ha avviato le indagini per “individuare le cause esatte e gli eventuali responsabili”, la Regione Piemonte si impegna a stanziare oltre 40 milioni di euro per il recupero ambientale delle aree devastate. Dal 10 ottobre, giorno in cui è stata dichiarata la massima allerta, i focolai registrati sono stati 135, con una progressione esponenziale. Si è infatti passati dalle 2 segnalazioni del 19 ottobre alle 14 del 22 ottobre. “Il vento di Fohn e le temperature miti – spiega l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia – hanno favorito il propagarsi degli incendi che hanno frequentemente avuto riprese, con nuovi focolai anche dove sembravano ormai spenti”. Il peggio sembra passato, nel Torinese come nel Cuneese, anche se restano ancora attivi alcuni roghi, le fiamme tenute sotto controllo dal lavoro di 120 vigili del fuoco e di circa 60 volontari Aib della Regione Piemonte, che ha vietato per un mese la caccia nelle valli devastate. “La siccità perdurante da diversi mesi, fuori da ogni serie storica meteorologica, fa sì che l’emergenza perduri”. Nell’autunno più arido dal 1921, soltanto l’arrivo della pioggia metterà fine ad una emergenza che ormai va avanti da tre settimane. Nel weekend potrebbe arrivare una perturbazione, ma le previsioni sulle precipitazioni sono ancora incerte. Alcuni focolai si sono riaccesi nella zona di Robordone, nel Canavese, mentre in Valle di Susa sono presenti su due fronti a ovest di Mompantero  e a Cumiana il fronte delle fiamme tende di nuovo ad estendersi verso Giaveno. A Roure, nel Pinerolese, il fronte è ancora di circa un chilometro. Nella provincia di Cuneo sono attivi incendi a Casteldelfino e Demonte. Case inagibili e persone evacuate non sono segnalate. “La stima dei danni sarà fatta in seconda battuta”, dice l’assessore Valmaggia, che ha fatto il punto sull’emergenza in un acceso Consiglio regionale. I Cinque Stelle, che doneranno parte dello stipendio da consigliere regionale ai territori colpiti e ai volontari dell’Aib, accusano il centrosinistra di avere “aver sottovalutato l’emergenza per giorni”. Ma il presidente Chiamparino, criticato per aver sorriso in una foto scattata durante i sopralluoghi dei giorni scorsi, non ci sta: “Danni alle persone per fortuna non ci sono stati. Non abbiamo vittime, e neppure danni alle case di prima abitazione. Non mi risultano danni a allevamenti, ma ci sono stati danni alle seconde case, e certamente ci saranno danni alla fauna selvatica”, è il suo bilancio. “Quel sorriso – conclude – era dovuto al fatto che s’era creato un clima bello nei nostri confronti da parte dei volontari e spesso un sorriso dà più forza per affrontare i problemi”. (ANSA)

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