Easy (Film, 2017)
Ecco il genere di film di cui il cinema italiano ha bisogno: commedie originali che rispettino il loro compito istituzionale di far ridere, il minimo sindacale previsto. Easy è lo sfolgorante debutto di Andrea Magnani, grazie a un film girato tra il Friuli Venezia Giulia e l’Ucraina, fotografato benissimo, tra gelide pianure invernali, giganteschi spazi d’acqua e foreste, piccoli borghi arrampicati sui monti, autostrade, visioni di città in lontananza. Magnani racconta la crescita di un ragazzo che non vuole diventare uomo ma che grazie a un viaggio che non vorrebbe fare, spicca il volo, esce dalla depressione e da un mondo fanciullesco nel quale si era rifugiato.
Nicola Nocella torna ai livelli del cinema di Pupi Avati (Il figlio più piccolo), dimenticando per un istante il mondo di Fabio Volo (che si deve fare per campare…), e merita un nuovo premio, a Locarno, come attore protagonista. Mai scelta fu più felice che affidare a Nocella il ruolo di Easy, perché è attore straordinario e naturale, anche quando non parla, capace di comunicare con la sola espressione del volto un intero mondo interiore.
La storia si riassume in poche righe. Isidoro, detto Easy, ha 35 anni e diversi chili di troppo, vive tra playstation e psicofarmaci, dimentico di un recente passato da pilota automobilistico. Un giorno il fratello gli affida il compito di portare in Ucraina la bara dell’operaio Taras, morto sul lavoro, un fatto imprevisto che scatena una serie di contrattempi e di gustosi siparietti comici che sono il sale della commedia.
Magnani usa la leggerezza per dire cose importanti, come da vecchia lezione della commedia all’italiana, pure se qui si va oltre, perché i riferimenti al grande cinema sovietico si sprecano. Oserei dire che Magnani cita anche il cinema cubano, perché Guantanamera di Tomás Guitérrez Alea e Juan Carlos Tabío segue identico schema narrativo: la cassa da morto che fa il giro dell’isola prima di arrivare a destinazione. Magnani fa un suo discorso originale, in ogni caso, di ricerca interiore e di crescita, che porta a contatto il suo personaggio con un mondo sconosciuto, pieno di insidie, ma anche di umana comprensione. Musica straordinaria di Luca Ciut, che ricorda il cinema western e il country nordamericano. Scenografie stupende e grandiosa fotografia ucraina. Tecnica di regia sopraffina, da cinema d’autore, molto personale, al punto di restare sorpresi che ci troviamo di fronte a un debuttante. Restituiamo il nostro cinema agli autori e scacciamo i mercanti dal tempio, per favore.
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Regia: Andrea Magnani. Fotografia: Dmitriy Nedria. Montaggio: Luigi Mearelli. Effetti Speciali: Massimo Cipollina. Musiche: Luca Ciut. Scenografia: Vladimir Olkhov, Tiziana De Mario. Costumi: Marianna Sciveres, Aliona Zavydivska. Trucco: Lena Andreytseva, Alessandra Santanera. Produttori: Andrea Magnani, Julia Cherniavska, Oleg Shcherbyna, Gianpaolo Smiraglia, Stefano Basso, Chiara Barbo, Massimo Di Rocco, Luigi Napoleone, Sergio Tisminetzky. Case di Produzione: Fresh Production UA, Bartleby Film, Pilgrim Film, Ukrainian State Agency, Fondo Audiovisivo FVG, Mibact. Paesi di Produzione. Italia, Ucraina. Distribuzione. Tucker Film (Italia). Interpreti: Nicola Nocella (Isodoro – Easy), Libero De Rienzo (Filo), Barbara Bouchet (Delia, madre di Easy), Ostap Stupka (Bogdan), Veronika Shostak (Julia), Katheryna Kosenko (Selina), Orest Garda, Lorenzo Acquaviva, Beso Moistrapishvili, Orest Syrvatka, Volodomir Kuchma, Nina Naboka, Nadia Magnani. Durata: 91’. Genere: Commedia. Premi: Premio Miglior Attore a Nicola Nocella (Festival di Locarno 2017). Gran Premio della Giuria (Festival di Annecy 2017).
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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]