Il Solare, Energia dell’Universo
Gli scienziati, a volte, scrivono poesie: com’è accaduto con il Solare, Energia dell’Universo, amata dalla gente e ogni giorno di più una realtà. Oggi nel mondo l’energia dal Sole produce circa 229 gigawatt, equivalente ad altrettanti reattori nucleari di proporzioni standard. Di questi, 77 sono installati in Cina, che da poco ha quasi raddoppiato la sua quota ed aggiungerà a questi altri 110 gw nei prossimi tre anni; 39 in Germania, 34 in Giappone, 25 negli Usa e 18 In Italia. Gli investimenti crescono nel mondo, in Cina, in India, in tutta l’Asia, nei Paesi Arabi e anche in America. L’Europa, che aveva lanciato nel mondo la transizione verso le energie rinnovabili, dopo un iniziale impegno ha rallentato investimenti e installazioni. Nel nostro Paese la produzione da energia solare è nota e legata soprattutto al sistema fotovoltaico, messo in impianto attraverso pannelli, prevalentemente in piccoli impianti domestici.
Una parte importante dello sviluppo a livello mondiale è però dovuta ad un altro Solare, e ad aziende e cervelli del Bel Paese: nel quale, in un raro momento di sintesi tra cittadini e istituzioni, dal 2007 venne sviluppata la versione più moderna ed ecocompatibile del Solare termodinamico a concentrazione, il ‘Csp’, capace di grandi produzioni. Oggi il Csp italiano è largamente utilizzato per gli impianti a energia solare della Cina e del Giappone. Anche se in seguito in patria il termodinamico a concentrazione non è stato sostenuto e lanciato – e l’unica forma di solare ‘accettato’ ma neanche particolarmente sostenuto e logisticamente agevolato è rimasta quella dei ‘pannelli’, il fotovoltaico – dentro la cultura degli Italiani quella stagione ha ‘seminato bene’: il XV Rapporto “Gli Italiani, il Solare e la Green economy”, realizzato da Fondazione UniVerde e IPR in collaborazione con Cobat e con il patrocinio dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, dice infatti che l’86 per cento degli intervistati ritiene che il Paese dovrebbe puntare sull’energia solare. Per alcuni la fonte da preferire è l’eolico. Solo il 5 per cento sostiene nucleare e fossili. Rispetto al precedente Rapporto, sale di tre punti, arrivando al 93 per cento, il numero di coloro che non hanno ormai dubbi sul fatto che il Solare, rispetto all’energia tradizionale, sia l’energia più compatibile con l’ambiente. Ancora: per il 91 per cento l’energia dal Sole continua ad essere la fonte più sicura. Il punto ora, per le istituzioni e chi le guida, è decidere se rendere conto al Paese, sfruttando in casa le risorse scientifiche ed imprenditoriali nazionali con cui sta modernizzando il Mondo; e con ciò applicare anche in Italia l’accordo di Parigi sul Clima. O invece temporeggiare con Strategie Energetiche Nazionali timide e decisamente fuori tempo.
‘Contro’ lo sviluppo delle Rinnovabili nel Bel Paese, e del Solare in particolare, ha giocato l’insufficiente informazione sulla soluzione di problemi che, invece, risolti lo sono, o sono in via di soluzione. Primo, se si vuol essere ‘eco’ realmente, e con le Rinnovabili si vogliono alimentare gli elettrodomestici ma anche le linee ferroviarie, le fabbriche, le automobili nonché tram e biciclette elettriche, quello della ‘potenza’ della fonte: risolta (lo hanno capito bene i Cinesi) dalla notevole produttività degli impianti industriali di Solare di ultima generazione, l’italiano Csp in particolare, da affiancare, per le grandi produzioni, alla rete dei pannelli domestici. Secondo, quello della costanza di produzione: ‘risolto’ dai collettori di calore a sali fusi – quelli delle batterie – posti davanti agli specchi parabolici del Csp, parte del sistema che si deve al genio del Nobel Rubbia, capaci di accumulare e poi rilasciare energia anche di notte. Grazie ad accumulo e rilascio, il sistema consente di abbattere notevolmente il fabbisogno temporaneo di fonti tradizionali ‘di supporto’, utili per garantire costanza di tensione ad una rete nazionale: per questo il Csp italiano ha registrato un boom nelle economie emergenti come la Cina e in quelle accorte come il Giappone, affamate di energia pulita per liberare le strade dallo smog e rispettare gli accordi internazionali sul Clima. Ancora, il problema del riciclo delle batterie: per il quale esiste il Cobat, il consorzio italiano che da 25 anni ricicla batterie ma anche pannelli fotovoltaici, in grado di realizzare una ‘economia circolare’ anche per questo componente essenziale per lo sviluppo delle energie rinnovabili.
Sui mezzi di utilizzo quotidiano, il Rapporto UniVerde-Ipr ha inserito per la prima volta nell’indagine quesiti sul livello di interesse per le auto e le biciclette elettriche e il bike-sharing. “A patto di parità di costi, e potendo contare su una rete di ricarica diffusa, il 50 per cento degli Italiani acquisterebbe un’auto elettrica in luogo di quella tradizionale – ha notato l’ex Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio durante la presentazione dello studio presso l’Università Bicocca di Milano. “Dal Rapporto emerge, inoltre, la crescente sensibilità verso i sistemi di storage. Il 78 per cento investirebbe in un sistema combinato di moduli fotovoltaici e batterie e l’84 per cento è favorevole ad incentivi per l’accumulo di energia. Abbiamo le migliori e promettenti tecnologie a livello europeo, ma paghiamo l’assenza di politiche efficienti che puntino a migliorare la vita dei cittadini”. E per il Presidente di Cobat Giancarlo Morandi “dal Rapporto di UniVerde emerge chiaramente come i cittadini siano propensi a fare scelte sempre più ecosostenibili. Parafrasando Massimo D’Azeglio, gli Italiani sono pronti, ora bisogna che anche l’Italia sia pronta”.
Un Paese nuovo si costruisce a partire dai suoi giovani, e dai nuovi ‘cervelli’: ed il convegno, che si è tenuto presso l’auditorium ‘Guido Martinotti’ della Bicocca ha registrato la partecipazione di decine di studenti di vari corsi di laurea. Insieme a loro, oltre ad Alfonso Pecoraro Scanio e Giancarlo Morandi, il Pro-rettore vicario dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca Paolo Cherubini, poi Roberta Guaineri, Assessore Turismo, Sport e Qualità della vita del Comune di Milano e Camillo Piazza, Presidente Class Onlus. Ancora: Simona Binetti, del Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e Nicoletta Picone dell’Istituto di Tecnologie industriali e automazione ITIA-CNR. Al termine del convegno sono state presentate best practice su Rinnovabili, efficienza e turismo sostenibile a cura di Sergio Brovelli, del Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca; Elena dell’Agnese del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, e Stefano Malatesta, del Mahre Center dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Media-partner dell’evento – perché le notizie devono uscire dagli Atenei, troppo spesso chiusi alla comunicazione e alla gente – Radio Montecarlo, presente con il Vice Direttore News, Boris Mantova.
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[NdR – L’autore cura un Blog dedicato ai temi trattati nei suoi articoli]