La terra dei cedri
Forse stavolta più di altre a pensare male si fa bene. Mi riferisco al Libano. C’è un gran fermento da quelle parti. Si è dimesso il primo Ministro Saad Hariri ed è andato in Francia. Saad è figlio di Rafik, anche lui Primo Ministro libanese più di una decina di anni fa, fatto saltare in aria a Beirut nel 2005 insieme ad altre 22 persone.
Insomma, c’è nell’aria profumo anzi puzza di cose già viste. Da quelle parti la pace dura poco; i padroni sono tanti e tutti prepotenti. Chi osa sfidarli vive poco e male. Periodicamente, si affacciano su questo drammatico campo di battaglia nuovi paladini, strateghi del potere che muovono come burattini i loro uomini.
Chi non ci sta, dura poco e forse, proprio ben conscio di questo, Saad si è rifugiato in Francia. Vedremo cosa succederà; a Beirut ha lasciato il vecchio Michel Aoun, ottantenne generale protagonista di un periodo buio e discusso del povero Libano. Anche lui residente per anni in Francia e amico della parte libanese pro Iran.
Per Saad la storia è cominciata quando il rampantissimo principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman lo ha convocato a Riyadh una quindicina di giorni fa per fargli leggere una lettera di dimissioni che non aveva mai scritto.
Questo perché, secondo il principe, Hariri si era mostrato troppo accomodante con gli alleati libanesi dell’Iran. Certo non deve esser stato un bel momento per il povero Saad. Anche perché la sua famiglia fa affari da sempre con l’ Arabia Saudita e in più possiede la doppia nazionalità.
Insomma, lo scenario era il solito: tenda nel deserto, datteri dolci e freschi, falcone bendato al braccio e ordini precisi e chi sgarra non vedrà il panettone, anche se da quelle parti non sanno nemmeno cos’è. Ma Macron, la Francia, si è messa di mezzo e, mandando casse di Champagne senz’alcool ha ottenuto che Saad e i suoi familiari potessero spostarsi in Francia.
Sembra una fiction; lo è ma i protagonisti sono veri e in mezzo c’è un popolo da sempre senza pace, c’è un paese bellissimo e martoriato e tanti, tantissimi poveracci ammassati nei campi profughi. Ma di quelli chissenefrega.
Cosa spinge il principe ereditario saudita a fare tutto questo? Una sola cosa, fermare l’avanzata dell’Iran sciita e persiano nel mondo arabo e sunnita. Vedremo i prossimi passi; probabilmente una guerra, sennò a che servono tutte quelle armi che sono state vendute da Donald e da Emmanuel ai nostri cari arabi?
Una storia squallida con i soliti protagonisti: potenti, ricchi da far schifo, armi, paesi controversi, padroni della terra e in mezzo come sempre, tanta, tantissima povera gente a cui non viene assicurato il futuro.
©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione