Cos’è la Destra e cos’è la Sinistra?

“Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra…” così cantava nel 1994 l’indimenticabile Giorgio Gaber che con una certa ironia provava a districarsi tra la promozione ideologi di destra e di sinistra. Ma oggi possiamo ancora parlare di destra e di sinistra in Italia?

Di certo possiamo dire che la sinistra legata al comunismo contro cui scese in campo Berlusconi nel 1994 è stata abbondantemente annacquata da messaggi più di natura socialista. Inoltre, le divisioni che stiamo vedendo oggi disegnano un percorso della sinistra forse un po’ confuso e al quale non si riesce a dare risposte univoche. Se il democratico Renzi si è spinto fino all’abolizione dell’articolo 18, mantra del liberismo di destra, si capisce come mai debbano sempre auto convincersi di essere di sinistra.

Diversamente, a destra le cose sembrano essere più semplici. La torta si è sostanzialmente divisa tra destra sociale (Lega e Fratelli d’Italia) e popolari (Forza Italia e formazioni minori) con Berlusconi, padre della rivoluzione liberale italiana (ancora purtroppo inattuata) che però non disdegna richiami al socialismo con più pensioni per tutti.

Insomma poche idee e molto confuse. C’è da dire che sostanzialmente negli ultimi anni il carico ideologico nella contrapposizione tra destra re sinistra, nella sua accezione più stretta si è ridotto molto e si è focalizzata l’attenzione su politiche più di stampo liberale o socialista a seconda dei casi. Anche gli stessi 5 Stelle non riescono a trovare una collocazione all’interno della bipartizione tipica, adottando politiche miste e uscendo dalla mera contrapposizione di schieramento. C’è anche da dire che, come avvenuto nella Prima repubblica, la valorizzazione del “centro” sta assumendo una posizione importante nel definire cosa sia di destra e cosa sia di sinistra ponendosi quasi come spartiacque tra i due schieramenti.

Insomma, oggi in Italia è difficile definire cosa sia di destra e cosa di sinistra visto che gli stessi attori di trovano in difficoltà a definirsi di uno o dell’altro schieramento. Sicuramente le scissioni del PD sono il tentativo di ridare una identità, soprattutto ideologica alla sinistra ma che probabilmente trovano poco spazio dell’evoluzione sociale del Paese, mentre a destra la radicalizzazione più di Salvini che della Meloni riconducono la partita sulla supremazia dei diritti degli Italiani sugli immigrati allontanando i “popolari europei” da un modello di centrodestra che unito possa trovare una comune identità.

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