Corridoio strategico Russia – Iran – Azerbaigian
Lo scorso 1 novembre si è tenuto il vertice trilaterale fra il Presidente russo Vladimir Putin, quello iraniano Hassan Rouhani e Ilham Aliyev, Presidente dell’Azerbaigian. L’incontro svoltosi a Teheran è andato a chiudere il discorso aperto lo scorso anno a Baku tra i tre leader. Ne è scaturito un accordo in merito alla lotta al terrorismo, alla cooperazione nel commercio internazionale, ma anche nei settori di energia, comunicazione e trasporti. Si tratta della nascita del corridoio strategico ‘Nord-Sud’ che con una lunghezza di 7.200 km. collegherà il nord Europa con gli stati del Golfo e l’India, prevedendo di allargare il gruppo anche ai restanti paesi caucasici come Armenia e Georgia. A regime si porrà come concorrente ed alternativa al canale di Suez, ed integrandosi alla ‘Nuova Via della Seta’ avviata dalla Cina, renderebbe molto problematici, se non totalmente inutili, i paventati blocchi navali da parte degli Stati Uniti verso i paesi asiatici.
In termini pratici si tratta di collegare direttamente San Pietroburgo con l’hub di Mumbai in India, passando per il porto iraniano di Bandar Abbas. Il progetto parte da una movimentazione di 5 milioni di tonnellate di merci, prevedendo di triplicarne la massa quando le infrastrutture saranno ultimate. Altro punto focale sarà la città di Ashgabat, che unirà quindi il Turkmenistan con i passanti dell’Asia centrale, del Pakistan, dell’Oman. Uno studio in materia ha dimostrato che i costi dei trasporti India-Russia verrebbero ridotti di 2500 dollari ogni 15 tonnellate di carico. Uno studio della Federazione delle Associazioni Spedizionieri indiana ha rilevato che la rotta risulta il 30% meno costosa, oltre che il 40% più breve, di quella attuale. Il primo risultato sarebbe di ridurre della metà le distanze da coprire, oltre alla riduzione dei costi di trasporto dei container rispetto al trasporto via mare. RZD Logistics stima che il nuovo percorso riduce il tempo di percorrenza delle merci dall’India alla Russia di 14 giorni ed elimina la necessità di utilizzare il canale di Suez, che non solo estremamente sovraccarico, ma anche molto costoso.
L’influenza minima dell’Europa in questa zona, l’assurda politica di Trump nei confronti dell’Iran, hanno di fatto avvicinato il riformista Ali Khamenei a Putin, aumentando l’influenza russa nella regione e traducendosi, fra l’altro, in un accordo da 30 miliardi di dollari fra la compagnia petrolifera russa Rosneft e la NIOC (National Iranian Oil Company). Di questo si è avvantaggiato anche l’Azerbaigian del presidente Aliyev, che grazie ai nuovi stretti rapporti tra il partner russo e Teheran, ha normalizzato i rapporti con l’Iran. Politicamente si stanno intensificando i rapporti tra Russi e Iran, durante le trattative per la conclusione dell’accordo, Viktor Ozerov, capo del Comitato della Difesa e Sicurezza del Consiglio della Federazione Russa, intervistato proprio a Teheran da RIA-Novosti , ha rivelato che i due paesi stanno negoziando una vendita di armi per un importo di circa 10 miliardi di dollari. La Russia fornirebbe carri T-90, sistemi di artiglieria, aerei ed elicotteri all’Iran.
A margine si pone la vicenda turca, Ankara dovrebbe abbandonare il sostegno ai sunniti in cambio del tacito appoggio di Teheran agli appetiti di Erdogan verso Siria ed Iraq. Anche qui gli interessi economici non sono pochi, a partire dal gasdotto Turkish Stream da 30 milioni di metri cubi alla costruzione della centrale nucleare, con tecnologia russa, ad Akkuyu, in Turchia. Mosca ed Ankara poi vogliono tenere sotto controllo le mire indipendentiste dell’Armenia, già in conflitto con l’Azerbaigian per le tensioni sul Nagorno-Karabakh. Una pacificazione di tutta la zona, compresa la zona di guerra della Siria, alleggerirebbe l’enorme spesa russa in materia militare e rientrerebbe nella previsione di Putin di tagliare gli investimenti militari del 5% per rilanciare l’economia in tempi di basso costo del petrolio.
Come dichiarato dal presidente della Federazione Russa Vladimir Putin in un’intervista con l’agenzia di stampa azera AzerTaj: “Il progetto “Nord-Sud” di trasporto internazionale mira a creare le migliori opportunità per la circolazione delle merci in transito dall’India, Iran e Paesi del Golfo verso il territorio dell’Azerbaigian, della Russia e successivamente in Europa settentrionale e occidentale. Considerando che il trasporto sulle ferrovie russe nella tratta nord-sud è stato di 7,3 milioni di tonnellate nel 2015, con un aumento del 4,1% rispetto al 2014”. Al contempo il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif ha aggiunto: “Crediamo che questa cooperazione sia al servizio degli interessi dei popoli di Iran, Azerbaigian e Russia e naturalmente di tutta la regione“.
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