Maker Faire e l’industria 4.0
Roma – Lo scorso fine settimana si è svolta la quinta edizione dell’ormai consolidata manifestazione fieristica Maker Faire Rome – The European Edition 4.0. L’edizione di quest’anno ha dato grande spazio alla tecnologia, in ogni sua applicazione, dal comparto industriale alla moda, dalla salute al cibo. La fiera, lo ricordiamo, nasce per dare spazio al saper fare e alla creatività proveniente da ogni parte del mondo e da ogni campo di applicazione: ricerca universitaria, produzione industriale, health and care, domotica e arte.
Questa è un’importante vetrina per far circolare domanda e offerta, dove ampio spazio viene dato alle idee sviluppate dagli universitari e dalle scuole, ma anche agli startupper e alla piccola e media imprenditoria, che si possono confrontare con le grandi imprese ed un pubblico sempre più coinvolto ed interessato.
Tante sono state le conferenze e le dimostrazioni, con il coinvolgimento delle personalità del mondo politico (Min. Sviluppo Economico Carlo Calenda, Presidente Camera Deputati Laura Boldrini, Sindaca di Roma Virginia Raggi e il Segretario Generale della CGIL Susanna Camusso), mentre uno stand è stato riservato dall’Assessore allo Sviluppo economico e Attività produttive della Regione Lazio Guido Fabiani, per favorire la conoscenza dei bandi attivi e la richiesta di contributi in forza alle leggi vigenti.
Gli espositori sono stati suddivisi in 7 padiglioni, con ampi spazi dedicati al ristoro, ognuno dei quali rappresentava una macro area: Young makers, Move, Life/Robots, Interaction, Fabrication, Food/Music/Art e Ligth and Darkness.
Young Makers è stato riservato ai giovanissimi creatori delle scuole alle prese soprattutto con attività di tipo ludico-istruttivo. Move, dedicato al movimento, ha riunito le attività che coinvolgevano soprattutto i droni, grande interesse ha suscitato una voliera per l’interazione diretta degli appassionati di droni volanti, ma sono state presentate anche innovative tipologie di mobilità urbana.
Life/Robots ha visto convergere tutti i progetti delle università dedicati alla robotica in ogni campo, presente anche il super drone Predator del 32/mo stormo dell’aeronautica militare italiana in grado di distinguere da 7.000 metri di altezza il modello di un’auto e verificare quante persone ci sono a bordo.
Interaction ha convogliato le innovazioni più disparate, dalla domotica all’elettronica, passando per i giochi e la realtà virtuale, grande attenzione per i giochi artigianali in legno della Bottega delle idee di Massimiliano Aiazzi ed anche la fusione tra realtà virtuale e l’uomo vitruviano di Leonardo, come Vitruvian Game pezzo forte del grande stand organizzato da FabLab Network; presente anche lo stand della polizia scientifica che ha catalizzato la curiosità di grandi e bambini.
Fabrication ha proposto un mix di progetti per la casa, il divertimento e l’abbigliamento per la maggior parte realizzati con l’ausilio di stampanti 3D. Simpatica l’idea di Maurizio Sergiusti G. di utilizzare materiali di riciclo per realizzare le sue opere d’arte a forma di pesce, interessante il lavoro di Springa che ha realizzato Goliath CNC, un robottino che muovendosi in autonomia è in grado di intagliare il legno o altro materiale; presente anche Acea in posizione centrale con un enorme stand a forma di ragnatela dove ha presentato le sue innovazioni per Ambiente, Acqua, Energia e Industria4.0; una folla di curiosi ha invece assalito la postazione PancakeBot che permette di stampare pancake in 2D da proprio disegno.
Food/Music/Art ha riunito vari progetti dedicati all’ambiente e all’alimentazione attraverso la biotecnologia, presente Trenitalia con il nuovo treno regionale (già acquistato dalla regione Emilia Romagna dove farà la sua comparsa nel 2019), che prevede un ampio spazio per le biciclette, maggiore spazio per gli utenti, sedili muniti di presa elettrica e USB ed una tecnologia che permette un controllo maggiore da parte del macchinista su ciò che accade a bordo treno e fuori, inoltre la sua cabina sarà dotata di pannelli anti aggressione. Tanti anche gli artisti che hanno presentato i loro progetti, come la giovanissima Luisa Fabrizi laureata in architettura ha deciso di intraprendere la strada dell’arte; qui ha presentato To-not-desappeared (realizzato insieme ad Andre Landwehr), si tratta di un programma che permette di scattare fotografie attraverso l’urlo umano, ovvero la macchina tende a scattare immagini in bianco e nero, fuori fuoco ma se si produce un urlo forte e prolungato si vince la macchina che restituisce così una foto a colori e nitida. Il suo spazio ha visto l’interesse delle scolaresche e l’interazione di numerosi avventori, soprattutto ragazzi, che con misto di incertezza e stupore si sono cimentati nella lotta uomo-macchina a colpi d’urla e fragorose risate, fornendo così agli artisti materiale su cui lavorare.
Infine Ligth and Darkness organizzato con una serie di sale conferenze, ognuna dedicata alla presentazione di progetti relativi all’illuminazione.
Nonostante il periodo così vicino alle festività natalizie, secondo quanto riferisce Luciano Mocci di Innova Camera (CCIAA Roma), la Fiera ha richiamato molti partecipanti e un flusso eccezionale di pubblico, ma la cosa che più sconvolge è la velocità con cui questa fiera si è evoluta negli anni, tanto da portare gli organizzatori a decidere in futuro di prolungare l’evento durante tutto l’anno coinvolgendo l’intera città, favorendo così una maggiore conoscenza della stessa.
Questo anno Maker Faire è stata curata da Massimo Banzi, co-founder di Arduino, con l’ausilio di Alessandro Ranellucci, coordinatore esecutivo dei contenuti, affiancati da un team di responsabili di area: Bruno Siciliano (area robots), Paolo Mirabelli (area droni), Alex Giordano (area agricoltura), Sara Roversi (area food), Chiara Russo (area kids) e Mauro Spagnolo (area green tech).
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