L’ebbrezza di essere un dio
Reggio Calabria- Nato dall’unione di Zeus e Semele, la figlia di Cadmo. La quale, secondo il mito, morì mentre era incinta, folgorata dalla visione di Zeus sotto forma di fulmine, al quale lei stessa aveva chiesto di mostrarsi in tutto il suo splendore. Salvato da Zeus che lo cucì dentro la sua coscia, dove proseguì l’incubazione divina.
Identificato come dio dell’estasi e del vino, assimilato all’esplosione spirituale della zoé greca, ovvero essenza della vita in senso assoluto, che appartiene a tutti gli esseri viventi indistintamente. Stiamo parlando del dio greco Dioniso, per i Latini Bacco, celebrato nella mitologia classica ed ora protagonista assoluto della mostra Dioniso. L’ebbrezza di essere un dio allestita presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria (MArRC).
Questa esposizione, che si concluderà il 25 Marzo prossimo, offre un ricco percorso espositivo incentrato sui principali aspetti mitologici del dio, dai rituali religiosi alle feste in suo onore; oltre 80 reperti, accuratamente selezionati, condurranno il visitatore alla scoperta di questa divinità il cui culto si diffuse dalla Grecia all’India, passando per l’Egitto, la Siria, la Frigia e la Tracia.
Un percorso tematico che affronta le molteplici rappresentazioni legate alla figura di Dioniso (il vino, il teatro e il delirio mistico) ricostruite attraverso le diverse opere della collezione del MArRC, curata dal direttore Carmelo Malacrino e dalla dott.ssa Federica Giacobello, a cui si uniscono 4 reperti provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) e 17 opere prestate da Intesa Sanpaolo. Reperti mai esposti prima, marmi, ceramiche, terrecotte, oggetti in osso, bronzo e argento, provenienti da tre collezioni distinte e riunite per la prima volta in questa occasione, rendono questa mostra ancora più unica.
Inoltre, l’esposizione fa da satellite al più ampio progetto Il Tempo dell’Antico, nato dalla collaborazione tra il MArRC e Intesa Sanpaolo, già avviata con il progetto Restituzioni che si occupa di importanti restauri all’interno del Museo, ultimo quello della bellissima Testa di Basilea il cui cantiere può essere osservato presso lo spazio di Piazza Paolo Orsini, interno al MArRC.
La casa dei Bronzi di Riace sembra aver avviato la scalata al successo, infatti, secondo recenti dichiarazioni del direttore Malacrino, è stata predisposta un’area dedicata al tirocinio di formazione per assistenti restauratori in collaborazione con la Città metropolitana di Reggio e si progetta di trasformare la vecchia biblioteca in uno spazio pubblico (collocato nel settore D del Museo), che verrà arricchita da donazioni librarie e nuovi acquisti legati all’archeologia magnogreca.
Inoltre, il MArRC ha da poco avviato l’edizione in proprio dei cataloghi e collane dedicate alle mostre temporanee e ai convegni scientifici; lo stesso catalogo della mostra su Dioniso rientrerà nella Collana Edizioni Scientifiche, i cui incassi vengono reinvestiti nel finanziamento di nuove iniziative culturali.
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