Lombardia, ecco chi corre
È iniziata a tutti gli effetti la campagna elettorale in Lombardia. La corsa per la poltrona più importante d’Italia dopo quella di Palazzo Chigi vede al trampolino di partenza una situazione inaspettata rispetto alle previsioni di qualche mese fa.
Dopo la rinuncia di Maroni a correre per un secondo mandato e il braccio di ferro tra Salvini e Berlusconi, è stato individuato come successore per il Centrodestra l’ex sindaco di Varese Attilio Fontana. Ma chi sono gli altri competitor? Partiamo dal PD. A contendere la guida di Regione Lombardia ci sarà Giorgio Gori alla guida della squadra Dem. Marito della conduttrice Cristina Parodi è attualmente sindaco di Bergamo e personaggio molto vicino alla galassia Fininvest.
Già questa estate, quando il suo nome cominciava a girare tra i palazzi lombardi, fu paparazzato sullo yatch dell’AD di Mondadori scatenando le fantasie dei più maligni complottisti. Di certo, anche in caso di sconfitta del Centrodestra, Berlusconi potrebbe “cadere in piedi” avendo come Governatore un uomo per anni direttore di diverse reti Mediaset.
Il candidato di Renzi però dovrà fare a meno del supporto di LeU che, dopo aver deciso di correre da solo, candida a presidente il Consigliere Regionale uscente Onorio Rosati, ex sindacalista della CGIL ha seduto tra i banchi del Consiglio Regionale negli ultimi 5 anni nelle fila Dem per poi scegliere di seguire quella parte di ex democratici oggi confluiti nel movimento di Grasso.
Se quasi certamente la corsa solitaria di Rosati fa perdere le speranze al Partito Democratico di vincere la regione, c’è chi, come i 5 Stelle, spera di allargare notevolmente la propria presenza in consiglio. A correre per il movimento guidato da Di Maio un altro bergamasco, Dario Violi, anch’egli consigliere uscente ed eletto a furor di popolo dai ben 4200 iscritti lombardi, avrà il compito di portare ancora più consenso al movimento. Di certo non la più carismatica figura presente nel partito lombardo, ma pur sempre eletto dal “popolo”. Le sue chance sono molto ridotte anche perché in Lombardia i grillini non sono mai riusciti a sfondare e anche alla scorsa tornata elettorale la loro presenza nei consigli comunali si è significativamente ridotta.
Se questi sembrano essere i principali contendenti, ancora poco chiaro il collocamento dei tanti partitini di orbita centrodestra e centrosinistra. Parisi sembrerebbe orientato a far parte della coalizione a supporto di Fontana insieme all’ala destra degli ex alfaniani con Lupi e Formigoni, a sinistra invece sicuramente correrà la lista della Lorenzin con il PD ma ci sono ancora riserve su altre liste di area radicale.
Insomma, quando dopo il 3 febbraio, con il deposito delle liste, inizieranno ufficialmente i 30 giorni di campagna elettorale, viste le nuove condizioni politiche, potremmo assistere ad un testa a testa tra Gori e Fontana al quale prima nessuno sperava e, dopo le uscite di ieri a Radio Padania dell’avvocato varesino, sicuramente non ci sarà da annoiarsi.
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