Alla ricerca di “qualcosa di sinistra”
“Grazie a tutti gli iscritti. Adesso in cammino verso l’8 dicembre”. Matteo Renzi, su Twitter, ha salutato così la sua vittoria nella sfida dei circoli Pd. Il sindaco di Firenze ha raccolto il 46,7 per cento dei voti e ha staccato di quasi otto punti Gianni Cuperlo, che si è fermato al 38,4 per cento. Pippo Civati è arrivato al 9,19 per cento e Gianni Pittella a circa il 6 per cento. Non è stato un vero e proprio plebiscito, come qualcuno poteva pensare, perché il candidato triestino tiene nelle grandi città, mentre Renzi va meglio al Sud. In casa Pd, insomma, la macchina organizzativa in vista delle primarie dell’8 dicembre è avviata.
Numeri e proclami, in perfetto stile campagna elettorale. “Il governo Letta dal 9 dicembre ha un’agenda nuova e dovrà impegnarsi sulle cose che il Pd dirà durante le primarie, non quelle che dice Matteo Renzi, non ne faccio una questione personale”, ha specificato il sindaco di Firenze a La Gabbia, su La7. “L’Italia ha bisogno di una scossa”, ha poi aggiunto. “Il Pd deve dare i tempi sulle cose da fare alla maggioranza, non può fare la bella statuina”. E sulla questione della fiducia nei confronti del ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, Renzi ha spiegato: “Letta mi ha chiamato dicendomi che sarebbe andato dai gruppi parlamentari a porre la fiducia. E’ una scelta che il presidente del Consiglio ha fatto ed una scelta di cui si è assunto tutte le responsabilità”. Ma “Letta ha commesso un errore nel metterci la faccia”.
Il principale antagonista nella corsa alla segreteria, Gianni Cuperlo, non si dà per vinto. “Noi abbiamo risultati un po’ diversi”, ha spiegato a Sky. “Non me la sono presa, è un grandissimo risultato, anche se quello definitivo sarà 45 a 40 per cento”. L’ex leader di Fgci, quindi, si è detto ottimista perché “l’esito rimane aperto anche se mi auguro che nella prossime settimane sarà possibile parlare del Paese e non di polemiche personali”.
E anche se la partita non è ancora finita, i favori del pronostico sono tutti per Matteo Renzi. La tensione all’interno dei Partito democratico, comunque, resta alta. Massimo D’Alema, dopo i risultati delle preferenze dai circoli, non ha usato certo parole al miele nei confronti del Rottamatore: “Vorrei ricordargli che noi le elezioni le abbiamo vinte due volte nel corso di questi anni e abbiamo portato la sinistra italiana per la prima volta nella sua storia al governo del Paese. Renzi è ignorante da questo punto di vista, mente”.
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