William Turner e l’energia della natura
Roma – Con l’arrivo della Primavera la luce inizia piano piano ad essere più presente sul nostro emisfero, l’aria si riscalda e le giornate iniziano ad allungarsi; uno tra i fenomeni universali più studiati dagli scienziati, lo abbiamo visto nella recente mostra Gravity al MAXXI, resta comunque un evento affascinante in grado ancora di catalizzare l’attenzione dei più romantici. Non a caso l’energia che sprigiona dalla luce è la base di un altro tipo di studi, quelli artistici di Joseph Mallord William Turner.
Chi conosce Turner sa che è un appassionato di paesaggi e che anche nelle composizioni di soggetti storico-mitologici la sua attenzione è concentrata sugli elementi e i fenomeni naturali. L’artista si esprime al meglio con dipinti a olio e acquerelli dove libera la propria creatività svincolato dalla tecnica pittorica convenzionale, generando così effetti atmosferici e luministici di grande intensità. Questa è la firma che lo contraddistingue e che lo accompagnerà nel suo percorso di crescita artistica.
Forse non è un caso che il Chiostro del Bramante abbia scelto di inaugurare la mostra Turner. Opere dalla Tate proprio il 22 Marzo prossimo, quasi un mese prima della celebrazione del compleanno dell’artista inglese.
Una collezione unica composta da 90 opere, tra cui una selezione di tele ad olio esposti per la prima volta in Italia, provenienti dalla Tate Britain di Londra, concentrate in sei sezioni cronologiche che immergeranno il visitatore nel romanticismo del linguaggio di Turner.
La mostra, che si concluderà il 26 Agosto prossimo, sarà l’occasione per vedere quelle opere definite Turner Bequest, ossia una raccolta di opere su carta, tra cui dipinti ad olio, acquerelli e disegni, alcuni preparatori o rimasti incompiuti, che offrono una visione unica della tecnica usata da Turner e in più rappresentano un diario di viaggio sul quale sono stati immortalati i paesaggi della Gran Bretagna e dell’Europa.
Gli esperti conoscitori delle opere dell’artista inglese affermano che era sua abitudine lavorare durante i sei mesi di bella stagione all’aperto, mentre durante l’inverno restava chiuso nel suo studio a fissare su tela i ricordi di ciò che aveva visto dal vivo.
Gli acquerelli sono per l’artista la base su cui cerca di imprimere le mutevoli espressioni della natura e al tempo stesso cerca di trasmettere l’emozione che egli stesso ha provato davanti a quel determinato paesaggio. Infatti le opere di Turner trasmettono proprio quella forza e quella energia che si prova osservando dal vivo i fenomeni naturali, come i naufragi, le tempeste o gli incendi.
La sua scelta stilistica di abbandonare le tradizionali tecniche è data dalla volontà di riprodurre il più fedelmente possibile questi temi, ed ecco che si possono osservare combinazioni di colori inedite ed audaci. Come accade per la maggior parte degli artisti, il suo stile non fu apprezzato dalla critica contemporanea che non comprendendo le sue opere le tesi astratte e non rifinite, ma soprattutto stroncò il suo modo di combinare i colori. Nonostante ciò la sua arte influenzò le generazioni successive di artisti, del calibro di Caspar David Friedrich, Vincent Van Gogh, Edgar Degas, Paul Klee, Franz Marc, Wassily Kandinsky, Gustav Klimt.
Dunque andando alla mostra di Turner preparatevi ad immergervi nei paesaggi più romantici che possiate concepire e lasciate che il linguaggio di questo artista vi accompagni dolcemente, come in un sogno, nel mondo delle emozioni.
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