Governo, possibile rimpasto
Che questa sia una settimana decisiva per le sorti del Governo lo si era ormai capito da molto tempo.
Cosa realmente succederà ancora non è dato sapersi e, molto probabilmente, mercoledì, il quadro politico potrà apparire decisamente più chiaro. Tutto ruota intorno alla decadenza di Berlusconi. Il governo e la maggioranza che lo sostiene potrebbero subire una vera e propria ridentificazione. Se, come pare da voci di palazzo, Berlusconi dovesse realmente togliere il sostegno all’esecutivo ci troveremmo ancora una volta con una maggioranza striminzita al Senato con un rischio crisi ancora più elevato.
Ad oggi gli scenari plausibili sembrano due. Premettendo che sicuramente gli equilibri governativi subiranno una rimodulazione in base alla futura compagine di maggioranza, c’è da capire se questo avverrà con o senza il Cavaliere.
La futura nuova guida democratica, plausibilmente cercherà di mettere mano ad un rimpasto anche perché con l’attuale conformazione il governo non rappresenterebbe gli equilibri di una maggioranza senza Berlusconi. In tal caso la pressione su Letta sarebbe volta a rimodulare a favore del PD la compagine governativa. Certamente gli alfaniani tenteranno di far valere il loro peso nella tenuta del governo, rivendicando per sé tutti i posti attualmente occupati.
Ad oggi, pur remota che sia, l’ipotesi di un Berlusconi ancora in maggioranza passerebbe, oltre che dalla decadenza da senatore, da una decisa sterzata nell’azione dell’Esecutivo. Il tutto condito da un significativo cambio di poltrone a Palazzo Chigi.
È comunque probabile che tutto questo non sia sufficiente a garantire la sopravvivenza del Governo. Letta sa che in ogni caso, con l’anno nuovo, dovrà mettere per forza mano all’interno del Consiglio dei Ministri per dare più spazio alla nuova segreteria democratica.
Alfano sa che, qualora Berlusconi uscisse dalla maggioranza, si troverebbe in una posizione di netta inferiorità rispetto al PD con il rischio di dover appoggiare politiche prettamente di centrosinistra. Se invece riuscisse a convincere Berlusconi a rimanere al governo, cedendo anche qualche ministro, per approvare quelle riforme necessarie (vedi legge elettorale) per potersi recare alle urne con maggiore serenità, metterebbe la sua nuova formazione al riparo dagli attacchi della sinistra.
Insomma comunque vada è probabile che l’attuale governo subisca un decisivo rimpasto. Resta da capire soltanto quale sarà la mossa di Berlusconi. Da lui come spesso è accaduto negli ultimi anni, passano le sorti della stabilità politica del nostro paese, nel bene e nel male.
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