“Futuro Europa” al Parlamento europeo
La redazione di Futuro Europa in visita al Parlamento europeo a Bruxelles, ospite del Gruppo “Partito Popolare Europeo” per iniziativa dell’europarlamentare del PPE Potito Salatto che – oltre ad essere una delle firme del nostro giornale – è vicepresidente della delegazione Popolari per l’Europa al Parlamento europeo. Un’occasione istituzionale per questa delegazione di giornalisti di Futuro Europa che ha avuto modo di conoscere da vicino la realtà comunitaria e la complessa macchina parlamentare della sede belga.
Il Parlamento europeo ha tre sedi: Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo. Le sessioni plenarie si tengono sia a Bruxelles che in Francia, a Strasburgo, mentre nella capitale belga si riuniscono le commissioni. Lussemburgo è, invece, la sede del Segretariato generale del Parlamento. L’assemblea comunitaria rappresenta circa 500 milioni di abitanti d’Europa ed è la seconda più grande assemblea parlamentare al mondo eletta tramite elezioni, dopo la Camera del Popolo dell’India.
Nel corso della visita, la redazione di Futuro Europa è stata ricevuta dall’on. Potito Salatto, che ha illustrato l’attività svolta nel corso del suo mandato al Parlamento Europeo in rappresentanza delle istanze dei cittadini italiani nell’ambito di quel popolarismo europeo al quale si ispira il suo impegno di europarlamentare.
Nell’incontro poi con l’Ufficio stampa del PPE a Bruxelles è stato tra l’altro sottolineato come “in Europa c’è più di un problema di comunicazione, quello che viene deciso qui ha poco risalto sui media nazionali”, oltre ad una descrizione approfondita di come venga gestita la comunicazione politica del PPE, il maggior partito europeo che conta ben 270 membri.
“Ogni euro speso del bilancio europeo, vale molto di più di uno speso dal bilancio nazionale”: un’espressione – questa, usata dai colleghi del PPE – per far comprendere come le norme decise a Bruxelles abbiano un impatto forte sulle leggi di ognuno dei 28 Paesi aderenti. Focalizzando l’attenzione sull’Italia, i deputati eletti tra le fila del Ppe “sono trentaquattro, in rappresentanza di ben quattro delegazioni”, ci spiega l’ufficio stampa. Ma nel nostro Paese essere eletto al Parlamento europeo è più complesso e selettivo che altrove. “I motivi sono essenzialmente due – precisano gli addetti stampa PPE – e sono la grandezza dei collegi e l’attuale legge elettorale”. Collegi enormi, che raggruppano più regioni e un meccanismo elettorale che prevede la preferenza a differenza degli altri Stati. In buona sostanza, per occupare uno scranno in Europa occorre poter contare su migliaia di voti di preferenza, cosa che “negli altri Stati membri non avviene, in quanto le liste sono chiuse”.
Il percorso è continuato al Parlamentarium, il centro visitatori del Parlamento. Inaugurato nell’ottobre del 2011, spiega il funzionamento dell’Istituzione in tutte le 24 lingue ufficiali dell’Unione. Ogni visitatore ha una guida multimediale e per ogni elemento presentato è possibile avere una descrizione dettagliata. In fondo alla mostra si può assistere virtualmente ad una sessione plenaria parlamentare, con tanto di indicazioni sull’attività legislativa dell’assemblea.
L’obiettivo di tutto ciò è far conoscere meglio l’organizzazione parlamentare. La seconda giornata della visita, infatti, è stata dedicata all’incontro con un funzionario responsabile della Comunicazione che ha illustrato il funzionamento dei diversi organi europei. Il Parlamento, il Consiglio e la Commissione europea, i più importanti. Senza dimenticare il Consiglio dell’Unione europea, la Corte di giustizia, la Banca centrale e la Corte dei conti europea.
Ciò che viene deciso nel Parlamento europeo influisce nella vita quotidiana di 500 milioni di persone. Norme che riguardano la libertà di spostamento, il mercato interno, il controllo dei generi alimentari, la tutela dei consumatori, l’ambiente, l’economia e altri settori di vitale importanza per la vita dei cittadini europei.
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