Mia o di nessun altro

Care donne, siamo proprio messe male. Ormai ci uccidono con la frequenza di quasi una al giorno. Cosa possiamo fare? Le situazioni sono tante e tutte diverse; l’unico punto in comune è purtroppo la gelosia.

Questa storia di “mia o di nessun altro” è un tarlo che corrode e che non ascolta ragioni. Un dato però mi incuriosisce: molto spesso, questi assassini sono armati, a volte sono vigilantes, recentemente addirittura un appartenente alle forze dell’ordine, spesso sono appassionati di caccia. Vuol forse dire che a queste categorie bisognerebbe imporre visite psicologiche periodiche per attestare la loro sanità mentale? Forse potrebbe essere un inizio, ma non basta.

Di sicuro c’è la rottura di una storia alla base di tutto; cosa fare allora se si decide di separarsi? Va detto che per fortuna non tutti gli uomini sono così; la percentuale di assassini è bassa ma spesso sono i famosi insospettabili. A volte invece  si scopre  che tutti avevano sospetti, che la moglie o la fidanzata avevano paura, che al lavoro sapevano che il tipo era un violento. Il dopo, le rivelazioni della sfera familiare o lavorativa sono da brivido, una serie di persone che hanno preferito guardare da un’altra parte, farsi gli affari propri. Poi quando lei è a terra morta escono tutte queste parole.

Allora, che fare? Denunciare sicuramente, senza però fare la caccia alle streghe; la cronaca riporta che molti di questi crimini efferati si consumano nei cosiddetti ultimi appuntamenti o incontri chiarificatori. Non ci andate donne, quello è il momento della verità; pare che gli assassini vadano a questi appuntamenti già decisi a compiere il crimine. E non pensate che chi durante la vostra relazione vi maltratta possa un giorno cambiare; lasciate questi uomini. Ce ne sono tanti di gentili e comprensivi, non vi fate abbindolare.

Certo è che contribuisce a questa tragedia anche il periodo in cui viviamo dove la violenza è quasi sdoganata; la si incontra ovunque, nella parole adirate degli automobilisti, nelle baby gang, nei talk show. Non ci sono più regole ma solo un crescente istinto di sopraffazione. Sta a noi cambiare, comportandoci meglio, controllando i nostri istinti, facendo della gentilezza un’arma. Sembra facile, ma non lo è. Ma da qualche parte dobbiamo iniziare, magari da una cosa piccola; sarà quella piccola cosa che potrebbe ricordarci che non siamo bestie: diamoci una speranza donne, iniziamo noi.

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