Puigdemont, Procura tedesca chiede estradizione in Spagna

Dopo il polverone del referendum sfociato in una dichiarazione d’indipendenza della Catalogna dallo Stato centrale, la spinosa questione interna spagnola ha attraversato un periodo di relativa quiete. Il premier Rajoy aveva duramente contrastato l’iniziativa del parlamentino catalano e decretato fuorilegge il presidente regionale Carles Puigdemont e i suoi ministri componenti il nuovo esecutivo. Sugli sviluppi della vicenda, caratterizzata da manifestazioni di protesta per gli energici interventi della Guardia Civil e dalla rottura dei rapporti tra Barcellona e Madrid, molti dei politici catalani coinvolti avevano chiesto asilo politico in altri Paesi europei.

Puigdemont aveva stabilito il suo domicilio a Bruxelles, nell’intento di continuare la battaglia indipendentista, al riparo dal mandato di cattura internazionale emanato dall’autorità giudiziaria iberica, sensibilizzando i vertici della UE sulle ragioni culturali, storiche ed economiche della sua gente.

L’ex presidente del Generalitat è finito nuovamente tra le notizie di cronaca il giorno 25 marzo scorso, quando – durante il rientro in Belgio da una visita in Finlandia, su riattivazione del mandato d’arresto internazionale da parte di un giudice spagnolo – è stato fermato in Germania e tradotto in carcere a Neumuenster, in attesa di decisione sulla sua eventuale estradizione in Spagna. Inizialmente, i media tedeschi hanno sostenuto la tesi secondo cui il reato di ribellione, di cui è accusato in patria, congiuntamente a quello di malversazione di denaro pubblico, non sia contemplato nel codice penale nazionale. Migliaia di catalani sono scesi in piazza, a Barcellona, per contestare l’arresto del loro leader. Centinaia di altri indipendentisti hanno marciato nel cuore di Berlino, a Pasqua, dalla Porta di Brandeburgo sino alla sede del ministero della Giustizia, invocando a gran voce la libertà di colui che è considerato un vero e proprio prigioniero politico.

Poi, la doccia fredda. Il procuratore del Land dello Schleswig-Holstein ha inoltrato alla Corte superiore regionale formale richiesta di estradizione di Puigdemont in Spagna, avendo identificato il capo d’accusa di “ribellione”, formulato dal giudice spagnolo, col reato di “alto tradimento” previsto dal diritto tedesco. Lo staff legale di Puigdemont ha prontamente replicato, presentando ricorso contro l’istanza del procuratore. Tuttavia, il leader catalano resterà in Germania, in regime di custodia detentiva onde scongiurare il pericolo di fuga, fino al pronunciamento del tribunale competente, per il quale non è fissato alcun limite temporale.

In ogni caso, sembra probabile che il verdetto possa giungere entro la fine di questa settimana.

©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione

Condividi
precedente

Muri

successivo

Opportunità Europa

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *