Ritorno al voto, ipotesi e scenari
Le continue frizioni tra i partiti che hanno raccolto più consensi alle ultime elezioni, non fa altro che alimentare la tesi di elezioni anticipate già il prossimo autunno o esattamente ad un anno dalla scorsa tornata.
Il secondo giro di consultazioni non sembra aver migliorato la situazione e le ipotesi più accreditate sembrano guardare ad un incarico al Centrodestra con un tentativo per trovare i voti mancanti direttamente in aula. Ma se così non dovesse essere quali potrebbero essere gli scenari plausibili?
Sicuramente, l’ipotesi di voto anticipato con questa legge elettorale non modificherebbe sostanzialmente la situazione. Gli ultimi sondaggi danno in ascesa la Lega di Salvini mentre stabile il partito di Di Maio. Ciò potrebbe, a queste condizioni, alimentare un accordo tra lega e 5 stelle escludendo tutti gli altri.
Berlusconi da un nuovo turno elettorale potrebbe uscire estremamente ridimensionato, tanto da diventare ininfluente nella contrattazione politica. Questo lascerebbe spazio a Salvini e Di Maio per costruire un esecutivo con i numeri necessari a proseguire la legislatura.
Ma se invece Salvini decidesse di non spezzare l’unità del Centrodestra in una futura ottica di partito unico potrebbe tentare di recuperare qualche voto, sempre con la stessa legge elettorale, facendo una grande campagna al Sud, dove i 5 stelle, con il reddito di cittadinanza, hanno ottenuto i maggiori risultati. Se stavolta la coalizione dovesse riuscire ad ottenere il 40% ci sarebbero le condizioni per un esecutivo solo di Centrodestra.
Diversamente si potrebbe palesare l’opzione di un incarico ad una figura istituzionale (come il presidente del Senato) per immaginare una riforma elettorale che possa dare finalmente una maggioranza. Sicuramente la riforma prevederà un premio di partito e non più alla coalizione visto che i numeri per portarla avanti potrebbero averli Lega e 5 Stelle da soli. Questo aprirebbe sicuramente dei conflitti tra Salvini, Meloni e Berlusconi, con il Cavaliere che tenterà in tutti i modi di assicurarsi un ruolo da protagonista in una partita così delicata.
Se questa strategia dovesse trovare difficoltà, non è da escludere che venga anticipata la nascita di un partito unico nel centrodestra (come ormai si vocifera da mesi) e che i tre leader si presentino sotto una bandiera unica alla prossima tornata elettorale con il concreto “rischio” di ottenere la maggioranza in una lotta contro Di Maio.
Insomma, ogni scelta e ogni possibile accordo modificherebbero radicalmente il futuro politico del nostro Paese ridisegnando ancora una volta le geometrie partitiche del Parlamento.
Ad oggi però un Parlamento rinnovato di oltre il 50% potrebbe non vedere di buon occhio la fine prematura della legislatura con la perdita dei benefici faticosamente conquistati nei vari collegi d’elezione e sarebbe molto più plausibile che Salvini&Co riescano a trovare i numeri tra i vari parlamentari attraverso un atto di “estrema responsabilità”.
Ancora una volta la politica Italiana ci riserverà grandi sorprese e la strategia dei leader definirà quale futuro ci attende, se con un governo con numeri risicato o se un nuovo appuntamento elettorale.
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