Orgoglio europeo
«Non avevo avuto ancora la percezione di cosa fosse l’Europa prima di visitare il Parlamento Europeo di Bruxelles. Poi, ho capito. Fino ad allora avevo letto molto spesso critiche di inefficienza o addirittura di poca professionalità dei nostri parlamentari europei. Quasi come se per quest’ultimi andare lì fosse una specie di viaggio e soggiorno premio, con formula all-inclusive come nelle migliori tradizioni dei villaggi turistici.
Devo fare una premessa per i non pensanti: è lì che si decide la nostra vita, e intendo la nostra vita quotidiana. È lì che si decide, per esempio, quale latte far bere ai nostri figli; un latte che proviene da allevamenti sicuri controllati dalle severe leggi comunitarie. E’ lì che ci danno la certezza che il cibo che mangiamo, e che magari proviene da un allevamento scandinavo, è sicuro e sano. Allo stesso modo possiamo dire che il comune lavoro di 28 stati membri, che agiscono collettivamente come Unione Europea, può esercitare un maggiore peso e influenza sulla scena internazionale che non agendo singolarmente con 28 diverse politiche estere.
Forse prima di ricevere così tante informazioni e prima di conoscere personalmente Potito Salatto (l’europarlamentare che ha ispirato questa visita a Bruxelles) credevo non mi riguardasse sapere le condizioni specifiche per la pesca degli stock di acque profonde nell’Atlantico nord-orientale e le disposizioni relative alla pesca nelle acque internazionali. Poi ho capito che noi siamo tutti insieme una sola cosa; l’Europa e tutto quello che viene deciso è deciso per il bene comune. Certo è che anche gli affari interni delle singole nazioni riescono ad avere il giusto peso specifico a seconda della persona dalla quale vengono sostenute. Per questo al Parlamento Europeo ci va e ci deve andare il meglio, perché gli interessi sono enormi e le menti devono essere superiori.
Non deve essere facile anche far valere le proprie idee o magari la propria voglia di cambiamento; confrontarsi con tante differenti abitudini, tradizioni, storie, è davvero stimolante e tenendo bene a mente il concetto di collettività si può fare molto e soprattutto si possono aiutare tante persone a migliorare la loro condizione di vita.»
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