Il senso di un mandato

Il mandato esplorativo affidato dal Presidente Mattarella alla Presidente del Senato Casellati ha un significato preciso: il Capo dello Stato ha circoscritto correttamente la ricerca a una formula Centrodestra-5 Stelle, legittimata dai risultati elettorali.

L’aver scelto per la verifica una personalità super partes eletta alla seconda carica dello Stato con i voti delle due principali forze politiche è l’unica strada per fare definitiva chiarezza e stanare gli uni e gli altri dagli angoli dei tatticismi.

Se sarà la Casellati a constatare l’impossibilità di una maggioranza Centrodestra-5 Stelle, il Presidente non potrà essere accusato di parzialità, che del resto in questa crisi sta dimostrando tutta la sua imparzialità e il suo equilibrio. Anche perché, se il tentativo fallisce, non ha senso l’ipotesi di un incarico pieno a nessun esponente del centrodestra, che non avrebbe in Parlamento i numeri per la fiducia (l’ipotesi berlusconiana di andare a cercare i voti degli “irresponsabili” mi sembra francamente atroce per la democrazia).

Cosa succede se la Casellati fallisce? Mattarella avrà poche scelte: o la palla passa in mano a Di Maio, il quale, con un preincarico, potrà finalmente verificare la posizione del PD, o dovrà affidarsi a un governo istituzionale, un governo “del Presidente”, a breve termine e con uno scopo preciso, riformare la legge elettorale. Poi, la politica può inventarsi altre soluzioni di fantasia.

Tutto questo sa, inevitabilmente, di Prima Repubblica. Ma evidentemente, per uscire da questa si sarebbero dovuto scegliere istituzioni di tipo francese. Oggi i partiti pagano e ci fanno pagare il prezzo del loro poco coraggio.

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