Loro 1 (Film, 2018)

Incassi per quasi due milioni di euro per il nuovo film di Paolo Sorrentino nei primi sette giorni di programmazione, anche perché il battage pubblicitario funziona e la televisione ne parla (bene) a ogni ora del giorno e della notte (complice Marzullo). L’idea di dividere il film in due parti non pare campata in aria, non c’entra niente l’abbondanza del girato, è soltanto una trovata intelligente per raddoppiare gli incassi con identica spesa (altissima, visto il budget). Idea geniale, visto che Loro 1 avrebbe molte parti sovrabbondanti e da tagliare, troppo sesso gratuito ricco di sequenze volgari e inutili delle quali si farebbe volentieri a meno, alternate a scene incomprensibili tipiche del cinema di Sorrentino.

Il regista premio Oscar cosparge la pellicola di fellinate assurde, proprio come ne La grande bellezza; si comincia da una pecora che muore assiderata nella villa al mare di Silvio, si prosegue con un rinoceronte che galoppa per le vie di Roma, si conclude con un mezzo pesante che per evitare un topo vola nel bel mezzo del Palatino in un trionfo di computer grafica. Sfido la maggioranza dei critici – ben più intelligenti di me – a trovare un senso a certe intuizioni d’artista (le vogliamo chiamare così?).

Loro 1 manca totalmente di una sceneggiatura, dire che non è risolta non basta, qui è del tutto assente. Il film racconta la decadenza del potere e la corruzione dei politici, mostrando donne disponibili che vanno a letto con i potenti per ottenere favori personali o a vantaggio di amici, portando la macchina da presa all’interno di festini decadenti a base di sesso e droga. Lo scenario di una Roma da basso impero è molto simile a quello già visto ne La grande bellezza, solo che questa volta il bersaglio privilegiato è Silvio Berlusconi, anche se nei titoli di testa il regista e la produzione si cautelano definendo l’opera di fantasia. Ma non ci crede nessuno alla formuletta che ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, ché i nomi sono quelli veri: Silvio, Veronica, Apicella e giusto il ministro Bondi è celato dietro un epiteto di fantasia, ma si riconosce subito, così come abbiamo Noemi Letizia (uno degli scandali di Berlusconi al potere) presentata con il vero appellativo.

Sordillo (Silvio) entra in scena dopo un’ora dall’inizio del film, prima è Scamarcio il dominus dell’operazione – tra l’altro bravo e convincente – nei panni di un puttaniere pugliese (Tarantini?) che vuole conquistare Roma e diventare amico di Lui, di Silvio. Misteriosa la caratterizzazione del Dio – c’è chi ha pensato a Bertolaso – che non mostra il volto ma è il più potente di tutti, forse identifica un potere nascosto che supera persino quello del leader.

Sorrentino è un maestro della macchina da presa, compie evoluzioni stilistiche di ogni tipo: dal piano sequenza al carrello, passando per suadenti panoramiche. Luca Bigazzi realizza una fotografia di Roma affascinante e suggestiva. La colonna sonora è straordinaria e termina con le note de Una domenica bestiale cantate da Fabio Concato, che compare nel giardino di Silvio con la chitarra in mano, interpretando la parte di sé stesso. Sorrentino è un ottimo direttore di attori, che fa recitare al meglio delle loro possibilità, da un indispensabile Toni Servillo – un caricaturale Berlusconi rozzo e sorridente – ad Elena Sofia Ricci – una Veronica sin troppo intellettuale – passando per il puttaniere Riccardo Scamarcio, la sensuale Kasia Smutniak, il bravissimo Fabrizio Bentivoglio (ministro debole ricattato da una puttana) e le molte presenze di contorno, da Ugo Pagliai (Mike Bongiorno) a Ricky Memphis.

In definitiva un film da vedere, perché tutti ne parlano, per avere la nostra opinione, ma non certo una pellicola risolta. Loro 1 ricorda un quadro dipinto da un artista molto dotato, confezionato con una tecnica altissima ma con poveri contenuti, sfilacciati e poco coerenti. Uno spreco di risorse e di budget al servizio del niente, ma dati gli incassi dobbiamo dar ragione al regista. E tra sette giorni ci attende Loro 2.

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Regia: Paolo Sorrentino. Soggetto: Paolo Sorrentino. Sceneggiatura: Paolo Sorrentino,  Umberto Contarello. Fotografia: Luca Bigazzi. Montaggio: Cristiano Travaglioli. Musiche: Lele Marchitelli. Scenografia: Stefania Cella la scenografia. Costumi: Carlo Poggioli. Effetti Speciali: Simone Coco. Produzione: Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori, Viola Prestieri. Case di Produzione: Pathé, Indigo Film. Paesi di Produzione: Italia, Francia, Germania. Interpreti: Toni Servillo, Elena Sofia Ricci, Riccardo Scamarcio, Euridice Axen, KasiaSmutniak, Alessia Fabiani, KiaraIezzi, Ricky Memphis, Fabrizio Bentivoglio, Anna Bonaiuto, Roberto Herlitzka, Dario Cantarelli, Roberto De Francesco, Gigi Savoia, Ugo Pagliai, Michela Cescon, Iaia Forte.

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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