Prima che la notte (Film TV, 2018)

Prima che la notte è la dimostrazione pratica che la televisione, quando vuole, è in grado di fare buon cinema di denuncia e d’inchiesta, non solo inutili fiction consolatorie. A volte basta partire dal regista, in questo caso viene scelto Daniele Vicari (1967), autore cinematografico di documentari (Uomini e lupi, Il mio paese) e di pellicole scomode come Diaz (premiata a Berlino), che quanto a tecnica non è secondo a nessuno. Poi è importante la storia. Vero è che su Pippo Fava – per quanto lo si teneva in disparte da vivo e lo si diffamava dopo l’omicidio – adesso è stato scritto sin troppo, pure se in casi simili il troppo non esiste e ben venga.

Vicari ricorre a un attore bravo e preparato come Fabrizio Gifuni, un pugliese che da anni vive a Roma, perfetto a calarsi in dialetto e movenze d’un personaggio siciliano. Il regista racconta la storia di un uomo solo e coraggioso che si schiera contro il potere mafioso, potendo contare solo su un gruppo di giovani giornalisti volenterosi. Pippo ritorna nella sua Catania per ritrovare se stesso, un matrimonio a pezzi alle spalle con una moglie ancora innamorata, dei figli – uno che abbraccia la carriera giornalistica – e tanta passione per raccontare la verità, per far capire al mondo che la sua Catania non è immune da infiltrazioni mafiose. Sappiamo tutti come è andata a finire, dopo la chiusura del quotidiano indipendente e l’esperimento de I Siciliani, soffocato sul nascere dai mafiosi, aiutati dal potere locale e dalle forze dell’ordine. Il film non si ferma al delitto Fava, prosegue il racconto fino alla decisione venuta da Roma di indagare a fondo su un omicidio che le autorità volevano far passare come passionale.

Un’operazione televisiva compiuta da Rai Uno nella giornata della legalità, che ci permette di ricordare in una sola volta molti altri uomini soli in lotta contro il potere: Dalla Chiesa, Borsellino, Falcone; e non se ne parlerà mai abbastanza, per far capire ai nostri figli cosa si deve sacrificare per rendere migliore il nostro Paese.

Parlando di cinema, Prima che la notte gode di una straordinaria fotografia catanese, tra scogliere e spiagge degradate, decadenti scenari cittadini, sprazzi di sole al tramonto e lucidi pomeriggi siculi. Ambientazione perfetta, tra granite di caffè con panna e partite di calcetto su campi sterrati, bagni a mare con tuffi dalle scogliere e vita di una redazione giornalistica composta da giovani entusiasti. Vicari analizza prima l’uomo Pippo Fava, poi lo scrittore-giornalista in lotta contro la mafia; il suo occhio indagatore non si ferma a immagini stereotipate e prive di pathos. Tutt’altro. Un film consigliato, che potete recuperare su RaiPlay.

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Regia: Daniele Vicari. Interpreti: Fabrizio Gifuni, Lorenza Indovina, Dario Aita, David Coco, Fabrizio Ferracane, Barbara Giordano, Selene Caramazza, Beniamino Marcone, Marco Iannitello, Carlo Calderone, Davide Giordano, Aurora Quattrocchi.

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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