Dreamers 1968
Roma – È Trastevere che accoglie, in piazza Sant’Egidio presso il Museo di Roma fino al 2 settembre, quello che potremo definire più che una mostra, un viaggio. Nello specifico si tratta di un viaggio celebrativo del 1968, intitolato Dreamers. 1968: come eravamo, come saremo.
Grazie ai contributi degli archivi del Corriere della Sera, della Stampa, del Messaggero dell’Espresso, di RAI Teche e dell’Archivio Audiovisivo è possibile ripercorrere le tappe di quell’ineguagliabile anno attraverso decine di fotografie, alcuni filmati nonché riproduzioni delle prime pagine dei più importanti quotidiani e settimanali italiani e stranieri.
A dispetto della rievocazione di un’annata ormai lontana, il viaggio non è solo un tuffo nel passato ma anche nel futuro. Il 1968 è infatti da considerarsi come un vivaio in cui sono nati i germogli per l’innovazione ed il cambiamento della società presente. È l’anno in cui un’intera generazione si è mobilitata a sostegno di cause nazionali e non. Una generazione che si è impegnata anima e corpo convinta di poter rendere il mondo migliore.
Così, lungo i corridoi perimetrali del Chiostro dell’ex monastero di Sant’Egidio (dove, fino alla Presa di Roma, vissero le Carmelitane scalze) ci si ritrova improvvisamente immersi nell’atmosfera degli avvenimenti di quell’anno. Dalle manifestazioni contro la guerra del Vietnam, agli attentati dove persero la vita Robert Kennedy e Martin Luter King, all’invasione di Praga, ai pugni chiusi degli atleti olimpionici simboli del Black power, alle foto dedicate ai primi esordi di musicisti del calibro di Mick Jagger e Jim Morrison, si passa alle vicende italiane con gli scontri a Valle Giulia, l’occupazione della Facoltà di Lettere a La Sapienza, i cambiamenti politici con la sconfitta di un’allora molto giovane Aldo Moro a favore dell’area di destra della DC, alle vittorie sul ring di Nino Benvenuti contro Griffith e degli Azzurri agli Europei (con Riva ed Anastasi in testa) mentre la musica di Patty Pravo accompagnava gli ultimi clamori della Dolce Vita.
E a proposito di musica, durante la visita, è possibile riascoltare i successi musicali di quel periodo grazie ad un jukebox collocato all’ingresso di una delle sale espositive.
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